
Caramelle: quei ricordi d’infanzia che riaffiorano per 3 italiani su 10
Caramelle: quei ricordi d’infanzia che riaffiorano per 3 italiani su 10Milano, 10 feb. (askanews) – Anche le caramelle hanno un X factor. Si chiama ricordi d’infanzia, quelli che riaffiorano non appena inizia a sciogliersi in bocca quella caramella che, da piccoli, ci regalavano i nonni. Sarà anche per questo, che, nella giostra dei consumi alimentari, sono riuscite a conservare un posto nelle giornate degli italiani, consumate da nove su 10, trasversalmente da tutte le generazioni. Ora per celebrare questo legame, Unione Italiana Food, che rappresenta le principali aziende produttrici di caramelle, ha deciso di fissare un giorno nel calendario, l’11 febbraio. E per l’occasione ha realizzato con AstraRicerche un’indagine che ne racconta il portato emotivo. “Noi pensiamo, e la ricerca lo conferma, che ci sia un fattore in più nelle caramelle che ne garantisce il godimento, il mantenimento nelle preferenze degli italiani – ci ha detto Luigi Serra, produttore e portavoce del progetto Piacere Caramelle – Ed è un fattore emotivo, legato ai ricordi legato all’infanzia, legato anche a quelle piccole gratificazioni che l’assaggiare una caramella garantisce a tutti, tutto sommato a un costo più che sostenibile”.
In occasione del primo Caramella day, l’indagine AstraRicerche ha evidenziato come per un italiano su tre le caramelle siano un piacere intramontabile che riporta alla mente persone care, come i nonni, prima figura familiare a cui le associano il 41% degli italiani, o i momenti di festa: “Il legame tra gli italiani e le caramelle nella sfera dei ricordi è preciso, parte dall’infanzia, da quelle figure importantissime per i bambini che sono i nonni – ha proseguito Serra – ma poi le caramelle sono legate ai momenti festosi, non c’è festa che sia istituzionale come Befana, Santa Lucia Carnevale o nuova entrata nel cuore nell’abitudine degli italiani come Halloween che possa prescindere da una appunto festosa distribuzione di caramelle con tutti i loro colori e sapori”. Questo legame emotivo delle caramelle si riflette inevitabilmente sulle scelte di gusto. Non a caso i preferiti sono i gusti “classici”, quelli sugli scaffali da tanti anni. Ma questo non condiziona le scelte per le caramelle cosiddette funzionali, come quelle balsamiche o senza zucchero, o quelle più innovative. Segno della capacità dell’industria di stare al passo con le esigenze dei consumatori: “E’ stata una sfida quella di mantenere una preferenza nel tempo, nel cuore e nel gusto degli italiani. In questo è imprescindibile un investimento importante nella qualità, nelle persone, nelle competenze – ha spiegato – perché intanto ci sono da tenere presente le esigenze di sicurezza alimentare, ma dall’altra c’è una ricerca direi spasmodica del gusto perfetto, del nuovo trend di sapori che intercettiamo nel mondo”.
Oggi il mercato delle caramelle è estremamente variegato, tanto nelle consistenze quanto nelle forme e nel packaging, con una media di 10-15 novità all’anno che approdano sugli scaffali dei supermercati, partendo dai prodotti senza zucchero fino alle cosiddette caramelle nutraceutiche: “Sono degli evergreen le caramelle, fortunatamente, ma essendo fatte così bene, con quella che noi definiamo una sapienza manifatturiera italiana nel dolciario, come un po’ in tutto il food, noi sappiamo che anche nel futuro saranno protagoniste dei nostri consumi” ha concluso Serra.