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Milano, Lupi: centrodestra lavori a programma, poi il candidato

Milano, Lupi: centrodestra lavori a programma, poi il candidatoMilano, 10 feb. (askanews) – “Il centrodestra deve pensare non al candidato sindaco ma alla costruzione di un programma che riparta dalle periferie, dal dialogo con la borghesia e gli imprenditori” e che affronti il tema su cui l’amministrazione Sala “ha clamorosamente fallito”, ovvero tenere insieme “la Milano che attrae investimenti” con la Milano “popolare” e delle famiglie, mentre oggi “è una città che espelle”. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, inizia a disegnare la proposta del centrodestra per le amministrative milanesi previste nel 2027. Cogliendo l’occasione delle polemiche interne alla maggioranza di centrosinistra sul Salva Milano: “La divisione della giunta di sinistra è palese, sotto gli occhi di tutti, e non riusciamo a capire come sul tema fondamentale di una giunta, la programmazione urbanistica, una giunta abbia tra chi la sostiene anche chi in Parlamento minaccia di portare le carte in Procura. Ci deve essere un chiarimento politico da parte di questa giunta e qualcuno deve trarne le conseguenze: le contraddizioni della sinistra stanno esplodendo qui a Milano”.



L’occasione è l’ingresso in Noi Moderati di tre consiglieri municipali milanesi (due da Azione e uno da ItalExit): “I Municipi sono il luogo da dove deve ripartire una politica di serietà, di competenza, di gratuità, che costruisce ponti partendo da identità ben precisi. Noi siamo orgogliosamente di centrodestra, e nel centrodestra abbiamo una responsabilità: dare voce e forza ai milioni di elettori che si sono allontanati. E Milano è sempre stata anticipatrice dei progetti politici”. “Oggi Milano attrae investimenti ma espelle: una amministrazione che non è stata in grado di affrontare questa situazione è una amministrazione che ha fallito, vuol dire che la politica è stata debole”, dice Lupi. Che rivendica: “Oggi è solo un punto di partenza, Noi Moderati sarà protagonista delle prossime elezioni comunali: con Meloni, Salvini e Tajani dobbiamo lavorare alacremente per presentare una proposta forte, politica. E basta col complesso del torcicollo di un centrodestra che guarda al passato: continuare a dire che noi abbiamo fatto grande questa città non serve più a niente. Che Milano vogliamo costruire per il 2050? Il centrodestra che immagine vuole dare di Milano? Come rimettiamo in gioco un proposta che è più credibile di chi ha governato finora?


Presente alla conferenza stampa anche Mariastella Gelmini: “Non siamo in competizione con gli altri moderati del centrodestra, ma vogliamo allargare il perimetro della coalizione. Ci sono le condizioni per una casa più grande che ospiti tutti quelli che hanno una visione cattolica, liberale, riformista. Vogliamo affermare il primato della politica, indebolita da dieci anni di M5s, indebolendo anche la democrazia. Vogliamo accogliere realtà associative, terzo settore, categorie, sindacato”. E per quel che riguarda Milano, “pensiamo siano stati commessi molti errori: è stata trasformata in una città per ricchi, noi vogliamo che resti una città popolare. E per farlo bisogna stare attenti alla questione settentrionale, a un costo della vita eccessivo in città come Milano, anche a causa dell’ambientalismo ideologico. Bisogna voltare pagina”.