
Tensione Cina-Filippine per dispiegamento missili Usa
Tensione Cina-Filippine per dispiegamento missili UsaRoma, 12 feb. (askanews) – E’ tensione tra la Cina e le Filippine a causa del dispiegamento nell’arcipelago del Sudest asiatico di batterie di missili Typhon statunitensi. Oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha avvertito Manila e i filippini di non commettere “ulteriori errori” e di non farsi “del male da soli”.
“Esortiamo le Filippine a cambiare rotta e a compiere una scelta strategica che sia veramente nell’interesse fondamentale della nazione e del suo popolo”, ha detto Guo nella quotidiana conferenza stampa a Pechino. “Non commettete – ha aggiunto – ulteriori errori in merito al sistema missilistico a medio raggio Typhon: non fatevi del male da soli”. Manila e Washington sono legati da un patto di mutua difesa e le recenti tensioni nel Mar cinese meridionale tra Filippine e Cina hanno portato a un aumento delle forze Usa nell’area. In occasione di recenti esercitazioni, sono state portate batterie di missili Typhon e dislocate sulle coste di fronte alla Cina, senza essere mai ritirate.
A inizio mese, il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. ha lanciato un messaggio a Pechino: se la Cina la smetterà con i suoi comportamenti “aggressivi e coercitivi”, Manila ritirerà i missili che hanno fatto infuriare le autorità cinesi, le quali hanno parlato di un “incitamento alla corsa agli armamenti”. Marcos ha detto di “non comprendere i commenti cinesi sui missili Typhon”, visto che loro stessi hanno sistemi missilistici “mille volte più potenti di quelli che abbiamo noi”. E ha aggiunto: “Facciamo un accordo con la Cina: smettetela di rivendicare il nostro territorio, di minacciare i nostri pescatori e fate aver loro una vita, smettetela di abbordare le nostre barche, di usare i cannoni ad acqua sulla nostra gente, di sparare laser contro di noi, smettetela insomma con i vostri comportamenti aggressivi e coercitivi (…). Se lo farete, noi in cambio restituiremo i missili Typhon agli Stati uniti”. Guo Jiakun ha ribadito oggi che il dispiegamento di quei missili comporta gravi rischi e ha segnalato che Manila aveva promesso che quello schieramento sarebbe stato solo “temporaneo”, fino al termine delle esercitazioni congiunte con gli Usa. Invece, questo impegno è stato “disatteso” e si è arrivati persino a dichiarare l’intenzione di acquistare un proprio sistema di missili a medio raggio per ottenere capacità deterrente, collegando apertamente la questione del Mar cinese meridionale al problema dei missili. “Un’approccio che non solo appare assurdo, ma estremamente pericoloso”, ha detto Guo, aggiungendo: “E’ risaputo che il sistema missilistico a medio raggio Typhon è un’arma strategica offensiva, la cui gittata copre la maggior parte dei paesi del Sud-est asiatico. Lo schieramento, da parte degli Stati uniti, di questi missili nelle Filippine mina gravemente la pace e la stabilità regionale, danneggiando i legittimi interessi di sicurezza degli altri paesi”.
Le Filippine, ha detto ancora il portavoce, “collaborando con gli Stati uniti nell’introduzione del sistema Typhon, stanno consegnando la propria sicurezza e la difesa nazionale, introducendo inoltre il rischio di contrapposizioni geopolitiche e di una corsa agli armamenti nel territorio nazionale, un atto che nuoce sia a loro stessi che agli altri”. La Cina – ha proseguito – “non resterà a guardare mentre i propri interessi di sicurezza vengono minacciati o danneggiati, e neppure gli altri paesi della regione accetteranno comportamenti così devianti”.