
Giovani e web: simposio su benessere online di Famiglia Cristiana
Giovani e web: simposio su benessere online di Famiglia CristianaRoma, 14 feb. (askanews) – Più di trecento giornalisti hanno partecipato al simposio “Non è il safer internet day – giovani, disturbi digitali e linguaggi, quali soluzioni?”, organizzato da Famiglia Cristiana, Fondazione Carolina, Cisf (Centro internazionale Studi Famiglia) e Ucsi Lombardia (Unione Cattolica della Stampa Italiana), venerdì 14 febbraio presso l’Auditorium don Giacomo Alberione a Milano e ancora visibile online sul sito famigliacristiana.it.
L’obiettivo era mettere a sistema percorsi e strumenti utili a favorire concretamente un’inversione di tendenza rispetto ai crescenti episodi di violenza e dipendenza online, proprio a conclusione della settimana del Safer Internet Day. A introdurre il convegno il direttore di Famiglia Cristiana, don Stefano Stimamiglio, che ha espresso la necessità di “creare una cultura che accompagni all’uso consapevole del Web. Perché una Rete affidabile e costruttiva è interesse di tutti, ma bisogna prima trovare una sinergia reale e concreta. Tutti gli attorisociali hanno compiti e responsabilità di fronte a questo nuovo mondo comunicativo”.
D’accordo con questa impostazione si sono detti i decisori pubblici invitati al simposio: i parlamentari Devis Dori (alla Camera per Alleanza Verdi Sinistra) e Lavinia Mennuni (in Senato per Fratelli d’Italia), entrambi impegnati nella Commissione Infanzia e Adolescenza. Un confronto tra specialisti ha poi animato il dibattito. Ivano Zoppi, segretario generale Fondazione Carolina, ha poi invitato a cambiare prospettiva: “la giornata di oggi non è una sfida a chi trova la soluzione giusta al problema del cyberbullismo. Si tratta di trovare il denominatore comune tra tutte le parti in causa. Non crediamo negli schieramenti, bensì nelle convergenze e, soprattutto, nel bene comune. Un filo rosso che unisce tutti i portatori d’interesse e gli addetti ai lavori. Si chiama educare, in tutte le sue declinazioni”.
Con questo spirito, Fondazione Carolina ha annunciato una nuova casa, nel cuore di Milano, dedicata proprio ai ragazzi. Si chiama Centro Re.Te. dedicato al Recupero Terapeutico a fronte dei disagi giovanili. Terapia, lavoratori, percorsi per la messa alla prova per tutti quei ragazzi e preadolescenti che si sono persi e dove sport, arte, ascolto e incontro possano curare tanto le vittime quanto gli autori di quelle condotte negative riportate ogni giorno sui notiziari, ma che partono da lontano. A commuovere l’auditorium Paolo Picchio, il presidente onorario di Fondazione Carolina, che ha ripreso il messaggio lasciato da sua figlia Carolina, prima vittima riconosciuta di cyberbullismo in Italia. La sua storia ha portato al primo processo in materia di bullismo online a livello europeo, riconoscendo precise responsabilità in relazione alle condotte negative online. A Carolina è dedicata la prima legge europea in questo ambito, la 71 del 2017. A concludere il direttore del Centro Internazionale Studi Famiglia, Francesco Belletti: “gli esperti, i politici e i rappresentanti delle Big Tech che abbiamo ascoltato convergono nel sottolineare l’inadeguatezza di troppi genitori nel proteggere ed educare i più giovani mondo digitale e nei social. Servono quindi adulti che tornino ad essere educatori veri, da genitori, da insegnanti, da allenatori. Più che cercare di capire chi è la colpa, se i nostri figli si perdono nelle insidie della Rete, serve sostenere ogni ambito educativo”.