Autonomia, Gimbe: aumenterà il divario tra Nord e Sud in sanità
Autonomia, Gimbe: aumenterà il divario tra Nord e Sud in sanitàMilano, 13 apr. (askanews) – “Concedere alle Regioni maggiori autonomie in materia di ‘tutela della salute’ aumenterà le diseguaglianze regionali e legittimerà normativamente il divario tra Nord e Sud rendendo la sanità un patrimonio pubblico per i residenti nelle Regioni più ricche e un bene di consumo per quelle più povere”. E’ l’opinione di Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, intervenuto oggi dal convegno organizzato da WITHUB sul comparto socio-sanitario italiano ed europeo.
Secondo Cartabellotta, che ha introdotto il terzo e ultimo panel dedicato ad ‘Autonomia differenziata: l’impatto sulla sanità regionale e sulla cooperazione tra pubblico e privato’, infatti, “nonostante le prestazioni che il SSN è tenuto a fornire a tutti (cosiddetti Livelli Essenziali di Assistenza) siano definite dal 2001 e vengano monitorate ogni anno dallo Stato, persistono inaccettabili diseguaglianze tra i diversi sistemi sanitari regionali. In secondo luogo, le Regioni che hanno già sottoscritto i pre-accordi (Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto) sono proprio quelle che erogano i migliori servizi sanitari e hanno maggiore capacità attrattiva sui pazienti del centro-sud, alimentando il fenomeno della ‘migrazione sanitaria’. Infine, le maggiori autonomie richieste dalle tre Regioni rischiano di sovvertire l’organizzazione dei servizi sanitari, ostacolando il monitoraggio del Ministero della Salute. In un momento di grave crisi della sanità pubblica, facendo accelerare chi già corre senza prima ridurre le distanze, si assesterà il colpo di grazia al SSN, violando il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini nel diritto alla tutela della salute”, ha concluso il Presidente della Fondazione Gimbe.