Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Dazi, Uiv: per vino italiano ipotesi danno export da 1 mld di euro

Dazi, Uiv: per vino italiano ipotesi danno export da 1 mld di euroMilano, 28 feb. (askanews) – Un conto da quasi 1 miliardo di euro solo per l’export. È l’impatto sul vino italiano stimato da Unione italiana vini (Uiv) dei dazi al 25% annunciati dall’amministrazione Trump che potrebbero coinvolgere anche il settore.



“Un effetto a cerchi concentrici, che parte dagli Usa, dove la perdita diretta stimata sarebbe attorno ai 472 milioni di euro, per un saldo rispetto allo scorso anno a -25%, e si allarga ai Paesi impattati direttamente dalle nuove tariffe, per i quali sono previsti rallentamenti economici se non recessione, come in Germania” spiega Uiv, aggiungendo che in Canada l’export italiano potrebbe chiudere i conti del 2025 a -6%, mentre nell’Unione europea le stime si attestano a un -5%, per un saldo valore negativo di 216 milioni di euro. Tra Usa, Canada e Ue, che fanno l’80% del valore export vino italiano, il saldo per l’anno mobile (da aprile 2025 ad aprile 2026) chiuderebbe a -716 milioni di euro (-11%). Il totale delle esportazioni verso il resto del mondo, secondo Uiv, vedrebbe infine una speculare contrazione, che porterebbe il disavanzo tra 2024 e 2025 a -920 milioni di euro. Tutto al netto del mercato interno, che nell’anno mobile subirebbe una ulteriore contrazione di circa 350 milioni di euro, pari al 5% dei consumi. “Per rimanere nel mercato statunitense, che vale per noi circa 1,9 miliardi di euro e il 24% del totale export del settore, ci appelliamo ai nostri partner americani, importatori e distributori. L’obiettivo è fare squadra con le nostre imprese del vino per cercare di ammortizzare insieme il surplus dei costi derivanti dalla guerra commerciale” afferma il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi, evidenziando che “ci rendiamo conto che questo sacrificio non sarebbe di facile attuazione e determinerebbe nel breve dinamiche antieconomiche, ma l’imperativo è comunque salvare il mercato e il rapporto speciale che ci lega con i consumatori statunitensi”.


“L’ipotesi dazi al 25% determinerebbe infatti una quasi totale uscita dal mercato, che sarebbe peggiore rispetto alle cifre sopra elencate” prosegue Frescobaldi, concludendo che “in questo mese che ci separa dalle decisioni che saranno adottate dall’Amministrazione americana, chiediamo il massimo sforzo della diplomazia italiana ed europea, affinché si avvii, già da adesso, un negoziato sul futuro delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti. Il vino deve essere ‘nella valigetta’ delle proposte della Commissione, in merito al riequilibrio commerciale tra i due blocchi”.