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D’Eramo (Masaf): settore apistico strategico per agroalimentare

D’Eramo (Masaf): settore apistico strategico per agroalimentareRoma, 6 mar. (askanews) – Il gruppo di Apidologia del Crea Agricoltura e Ambiente è ad Apimell, la più importante Mostra Mercato Internazionale specializzata nel settore apicoltura, in programma dal 7 a 9 marzo a Piacenza, con uno stand in cui si presentano e si illustrano le sue tante attività per l’apicoltura, le api, gli impollinatori, il miele, i prodotti dell’alveare. Inoltre, insieme a tanto altro materie informativo e formativo, si distribuirà un numero speciale di CREAfuturo dedicato alle api.



“Quello apistico – dichiara il Luigi D’Eramo, il sottosegretario Masaf con delega al comparto – è un settore strategico per l’agroalimentare italiano, per il ruolo che riveste per l’agricoltura, l’ambiente, la salvaguardia della biodiversità. E il Crea, con il suo lavoro di ricerca, darà un valido contributo per affrontare le sfide dei prossimi anni”. L’apicoltura nel nostro Paese (75.000 apicoltori e circa 1.700.000 alveari che collocano l’Italia rispettivamente al quinto e al terzo posto tra i Paesi dell’Unione Europea) ha potuto contare sulla varietà di climi, paesaggi, ambienti naturali, fiori e piante, caratteristici del nostro territorio, per prodotti unici. L’Italia è la zona di origine di Apis mellifera ligustica, nota in tutto il mondo come “ape italiana”, e vanta il primato nella produzione europea di api regine: fino a 700 mila api regine l’anno, pari a circa un terzo della produzione complessiva dell’Unione.


Ma è anche zona di origine di un’altra importante sottospecie: Apis mellifera siciliana, che ha caratteristiche di adattamento al clima caldo-arido della Sicilia, particolarmente interessanti oggi, al tempo del cambiamento climatico. Cruciali per la biodiversità, le api selvatiche, sono sempre più oggetto di studio e monitoraggio. Il Gruppo di Ricerca sulle Api del Centro Agricoltura Ambiente ha raccolto l’eredità quasi centenaria dell’Istituto Nazionale di Apicoltura, ampliando nel corso degli anni le tradizionali competenze apidologiche ad ambiti quali la patologia, la nutrizione, la genetica, il biomonitoraggio, l’ecotossicologia, fino ad includere gli apoidei selvatici e la valorizzazione del miele e dei prodotti dell’alveare.


Un team altamente specializzato di 25 persone, tra cui 13 ricercatori, impegnati in progetti nazionali ed internazionali, in grado di intercettare e sostenere la richiesta di innovazione e conoscenza della filiera; di gestire i tre Albi nazionali (istituiti dal Ministero dell’Agricoltura) che raccolgono i professionisti legati al mondo apistico (gli allevatori di api italiane, gli esperti in analisi sensoriale del miele, i melissopalinologi) e di supportare le attività produttive e commerciali, mediante il Laboratorio Api.