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Altissima volatilità per materie prime packaging alimentare

Altissima volatilità per materie prime packaging alimentareRoma, 10 mar. (askanews) – Le materie prime per il packaging alimentare restano ad altissima volatilità, come già accaduto negli ultimi due anni, con picchi di oltre il 150% nel post-pandemia e continue oscillazioni nei due anni successivi. Per questo Areté lancia le previsioni sui materiali da packaging per l’industria alimentare: alluminio, plastica, carta e vetro, che rappresentano di fatto la quasi totalità dei materiali utilizzati dalle aziende alimentari per il confezionamento e l’imballo dei prodotti freschi e trasformati.



La ripresa della domanda dopo la crisi pandemica, le tensioni energetiche, le difficoltà logistiche e il rallentamento della crescita economica globale sono tra i fattori che hanno influenzato profondamente l’andamento dei prezzi di queste materie prime. Anche nel 2024, il mercato ha continuato a mostrare oscillazioni significative, che non sembrano destinate ad appianarsi nel breve. Il mercato dell’alluminio (LME) ha attraversato fasi alterne negli ultimi anni. Tra luglio 2020 e marzo 2022, si è registrato un aumento di prezzo del 152%, spinto dalla ripresa della domanda post-COVID e dall’incremento dei costi energetici. A seguire, tra marzo 2022 e agosto 2023, il prezzo è crollato del 50%, grazie al progressivo rientro dei costi energetici e alla contrazione della domanda, per poi segnare una nuova ripresa, fino al 90% del prezzo, tra agosto 2023 e luglio 2024, dovuta principalmente alla transizione energetica, alle sanzioni sull’alluminio russo, a nuove difficoltà logistiche e a un contesto europeo in cui i costi energetici restano elevati, limitando l’offerta.


Anche il settore della carta ha mostrato dinamiche simili. Il prezzo del Kraftliner Avana da 140g è aumentato dell’80% tra ottobre 2020 e settembre 2022, a seguito della crescita della domanda post-pandemica e dell’impennata dei costi energetici, per poi calare del 41% fino a febbraio 2024. A determinare gli andamenti nel settore cartario è anche il prezzo della cellulosa, che ha registrato un aumento del 105% tra settembre 2020 e settembre 2022, per poi subire un calo del 42% nell’anno successivo. Tra settembre 2023 e luglio 2024, il mercato ha visto una ripresa del 65%, trainata dall’aumento della domanda asiatica e dalla riduzione degli stock in Europa (-33%). Tuttavia, si è osservato un nuovo calo del 28% tra luglio 2024 e gennaio 2025, a causa di uno squilibrio tra domanda e offerta e dell’accumulo di stock in UE. Inoltre, il settore della carta da riciclo ha registrato fluttuazioni significative, con impatti legati all’evoluzione normativa e alla disponibilità di materiali recuperati. Il comparto delle plastiche ha mostrato una forte volatilità sia nelle resine che nelle poliolefine. Il prezzo del PET è aumentato del 151% tra ottobre 2020 e maggio 2022, spinto dalla ripresa della domanda post pandemia e dai costi energetici elevati, per poi scendere del 44% tra maggio 2022 e settembre 2023, a causa del rientro dei costi e dell’aumento dell’importazione di materiali a basso costo da paesi terzi. L’andamento del rPET è stato simile, con una crescita del 157% tra dicembre 2020 e settembre 2022, seguita da una riduzione del 56% fino a novembre 2023 ed un successivo nuovo aumento del 33%, con un maggiore incentivo all’utilizzo di riciclato e degli aumenti limitati dall’import di plastica a basso costo da paesi terzi.


Per quanto riguarda le poliolefine, il prezzo del PP (copolimero eterofasico) è cresciuto del 141% tra giugno 2020 e maggio 2022, per poi subire una riduzione del 52% da maggio 2022 a gennaio 2024. Nel corso dell’anno 2024, il mercato si è mantenuto stabile ma con un lieve calo, in un contesto di domanda europea limitata e sovracapacità produttiva a livello internazionale. Analogamente, l’HDPE (polietilene ad alta densità-soffiaggio) ha registrato un andamento simile, con un aumento del 153% tra giugno 2020 e maggio 2022, seguito da un calo del 43% tra maggio 2022 e settembre 2023. Infine, il mercato del vetro ha visto aumentare il prezzo dei rottami del 152% tra settembre 2021 e novembre 2023, a causa dei crescenti costi energetici e del maggiore ricorso al riciclo (lavorazione dei rottami meno ergivora). Tuttavia, tra novembre 2023 e febbraio 2025, i prezzi sono calati del 33%, grazie all’aumento delle importazioni di rottami a basso costo e alla riduzione dei costi energetici.


Per quanto riguarda le bottiglie di vetro, il periodo tra settembre 2021 e luglio 2023 ha visto un incremento dell’84% dei prezzi, dovuto all’aumento dei costi produttivi e a uno squilibrio tra domanda e offerta. Tra luglio 2023 e febbraio 2025, la riduzione dei costi dei rottami e dell’energia ha portato a una diminuzione dei prezzi del 10%, una decrescita comunque contenuta rispetto ad altri materiali.