
Incontro tra Usa e Ucraina a Gedda, Kiev: è iniziato bene
Incontro tra Usa e Ucraina a Gedda, Kiev: è iniziato beneRoma, 11 mar. (askanews) – Delegazioni di alto livello ucraina e americana sono riunite in Arabia Saudita alla ricerca di un percorso per arrivare a una tregua a oltre tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina. I colloqui sono iniziati a Gedda, sullo sfondo di un vasto attacco con droni lanciato dall’Ucraina nella notte, con almeno tre morti nella regione di Mosca. E’ il primo appuntamento negoziale dopo la lite alla Casa Bianca tra il presidente Volodymyr Zelenskiy e Donald Trump. Il leader ucraino non ha partecipato personalmente, pur presente in Arabia Saudita, ma ha proposto una tregua parziale da cui partire e auspicato che il confronto tra delegazioni possa servire alla ripresa di rapporti “pragmatici”.
Gli Stati Uniti sono rappresentati dal segretario di Stato Marc Rubio, dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e dall’inviato speciale presidenziale per il Medio Oriente, Steve Witkoff. La delegazione ucraina è guidata da ndriy Yermak, capo dello staff di Zelensky, affiancato dami ministri degli Esteri Andriy Sybiha e della Difesa Rustem Umerov. “L’incontro è iniziato in modo molto costruttivo”, ha scritto su Telegram Yermak. Con la proposta di un cessate il fuoco nei cieli e in mare, presentata come primo passo verso un accordo più ampio con la Russia, Zelensky spera di convincere la Casa Bianca a riattivare gli aiuti militari. Dopo lo scontro verbale, e le accuse di Trump di non volere la pace, Kiev si è vista privata almeno temporaneamente dei dati di intelligence americana. Il proprietario di Starlink, Elon Musk, ha anche minacciato di bloccare la rete satellitare che ha permesso agli ucraini di mantenere un certo equilibrio sul fronte aereo e, soprattutto, di guidare i droni quotidianamente lanciati contro la Russia.
Gli alleati europei e della Nato seguono il tentativo ucraino di ricucire con grande attenzione. Il premier britannico Keith Starmer ha auspicato che l’incontro odierno possa significare la ripresa di normali rapporti e collaborazione tra Ucraina e Stati Uniti.”Cari americani, cari ucraini, non sprecate questa occasione. Tutto il mondo vi guarda oggi a Gedda!”, ha scritto il primo ministro polacco Donald Tusk su X. L’Ucraina ha lanciato nella notte il suo più grande attacco con i droni contro Mosca, utilizzando almeno 91 velivoli senza piloti. Il bilancio è di almeno tre morti, danni estesi, incendi. Secondo i russi, l’attacco ha avuto dimensioni anche maggiori di quelle descritte da parte ucraina, dati i 337 droni abbattuti complessivamente la notte scorsa.
Le ricognizioni negoziali, che dovrebbero continuare giovedì a Mosca con un incontro tra l’inviato speciale Witkoff E Vladimir Putin procedono mentre sul campo di battaglia le forze ucraine sono sotto forte pressione. In particolare nella regione russa di Kursk le forze di Moscca hanno lanciato una controffensiva per respingere le truppe ucraine da un a parte del loro territorio occupato da mesi, che Zelensky ritiene importante merce di scambio per i veri negoziati. Lo scontro nello Studio Ovale tra Zelenskiy e Trump ha inoltre lasciato in sospeso la firma di un accordo bilaterale sulle terre rare e altre risorse ucraine che Kiev è disposta a firmare in cambio di garanzie di sicurezza da Washington. Trump ha descritto l’accordo, oggi sul tavolo a Gedda, come chiave per continuare a sostenere l’Ucraina ma anche come compensazione a fronte dei miliardi di dollari spesi dagli Usa nei tr anni di guerra per assistere il Paese sotto attacco da parte della Russia.
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato prima dei colloqui odierni di voler valutare se l’Ucraina è disposta a fare concessioni per raggiungere la pace. “Dobbiamo capire la posizione ucraina e avere un’idea generale di quali concessioni sarebbero disposti a fare, perché non si otterrà un cessate il fuoco e la fine di questa guerra se entrambe le parti non faranno concessioni”, ha detto. “La Russia è aperta a sforzi di pace, a un accordo di pace intorno all’Ucraina, e in realtà preferiamo raggiungere i nostri obiettivi attraverso mezzi pacifici e diplomatici”, ha affermato da parte sua oggi il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, respingendo le critiche ucraine sulla mancanza di volontà da parte russa di arrivare a una tregua. Al netto di reciproche, speculari accuse, tra Russia e Ucraina non sembra essere stato individuato un punto di incontro sufficiente a porre fine ia combattimenti entro i tempi brevissimi richiesti dagli Usa. Come lamentato da parte europea, Vladimir Putin si rifiuta di scendere a compromessi sulle questioni dei territori occupati (un quinto circa dell’intera Ucraina), delle forze di pace e dello status di neutralità dell’Ucraina. Una intransigenza, in particolare sulla futura forza di interposizione, che chiama in causa direttamente l’Europa data la proposta messa sul tavolo dal Regno Unito e dalla Francia, ma ancora tutta da definire, di inviare truppe di “Paesi volenterosi” a vegliare sulla tregua quando sarà raggiunta. Mosca rifiuta l’idea di un contingente composto da Paesi Nato mentre accetterebbe una missione sotto egida Onu o composta da truppe di Paesi del cosiddetto “Sud Globale” ritenuti neutrali.