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Novità Pinot Grigio Venezie: un vino low alcol e varietà resistenti

Novità Pinot Grigio Venezie: un vino low alcol e varietà resistentiMilano, 14 mar. (askanews) – Il Consorzio Doc Delle Venezie sta lavorando alla modifica del Disciplinare, introducendo una nuova tipologia di Pinot Grigio a bassa gradazione alcolica e promuovendo l’impiego di varietà resistenti, con l’obiettivo di rispondere alle richieste del mercato e rafforzare la competitività della Doc, garantendo al contempo qualità e sostenibilità. L’annuncio è stato fatto nel corso di una conferenza organizzata presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, dal titolo “Pinot Grigio Doc Delle Venezie, prospettive per il futuro: innovazione, collaborazione e strategie in linea con il cambiamento”.



Albino Armani, presidente del Consorzio, ha illustrato i dati della Doc, che nel 2024 ha registrato un aumento del +3% di imbottigliato e +8% di certificazioni, per un totale di oltre 1,7 milioni di ettolitri confezionati. Il Pinot Grigio Doc Delle Venezie si conferma il primo vino bianco fermo italiano per produzione ed esportazione, con oltre il 90% dei consumi all’estero, e con una quota del 24% sul totale e circa il 10% del volume complessivo delle IG nazionali. Fabio Del Bravo, direttore della Direzione Filiere e Analisi di Mercato di Ismea, ha quindi rimarcato che l’anno scorso le vendite nella Gdo sono cresciute del 10% sul 2023. Nella loro analisi sui consumi di Pinot Grigio in Usa, Regno Unito, Canada e Italia, Anna Caterina Tagliabue e Ludovico Mannheimer di Eumetra hanno spiegato che le differenze nei consumi si accompagnano ad una convergenza sui criteri di scelta: il 56% degli intervistati ricerca freschezza, leggerezza e la garanzia di una filiera certificata. Oltre ad evidenziare come cresca l’interesse per nuove tipologie e come la domanda di vini a bassa gradazione alcolica sia in aumento specialmente tra i giovani e i consumatori esteri, Mannheimer ha messo in risalto il ruolo della comunicazione nel contrastare il calo generale del consumo di vino. I nuovi media devono essere sfruttati per rinnovare il linguaggio e attrarre un pubblico più ampio, superando la percezione del vino come un prodotto elitario.


Tagliabue ha ribadito l’importanza di questo pubblico per la crescita del mercato, mettendo in luce che il Pinot Grigio, con il suo profilo immediato, può diventare un riferimento per i nuovi consumatori, e la proposta di una versione a bassa gradazione alcolica rappresenta un passo nella giusta direzione. Su questo, Vincenzo Gerbi, professore dell’Università di Torino e vicepresidente dell’Accademia italiana della vite e del vino, ha precisato che questa tipologia non deve essere confusa con i vini dealcolati, poiché il processo produttivo parte direttamente dal vigneto, utilizzando pratiche enologiche e agronomiche mirate a ottenere un vino con un minor contenuto alcolico in modo naturale. Gerbi ha quindi spiegato come il concetto di leggerezza stia evolvendo, coinvolgendo non solo il gusto e lo stile del vino, ma anche un cambiamento culturale legato al consumo responsabile. L’enologia moderna si sta spostando da un approccio correttivo ad uno espressivo, valorizzando le caratteristiche dell’uva per rispondere ai trend di mercato senza compromessi sulla qualità. Secondo Luca Rossetto, professore di Economia e Politica Agraria all’Università di Padova, l’adozione di varietà resistenti e soluzioni agronomiche innovative sarà fondamentale per garantire qualità e competitività. La sostenibilità non è più un’opzione, ma un elemento chiave per il futuro della viticoltura, in particolare per una Denominazione che opera su scala internazionale.


La conferenza si è conclusa con la presentazione del Rapporto 2024 del Consorzio Doc Delle Venezie, illustrato dal direttore Stefano Sequino, che ha sottolineato come il futuro della Denominazione sarà sempre più legato alla valorizzazione del territorio e alla sinergia tra gli attori della filiera. Triveneta Certificazioni continuerà a svolgere un ruolo chiave nel controllo e nella certificazione della qualità.