Olio, a Tivoli presentata la Guida Extravergini 2023 di Slow Food
Olio, a Tivoli presentata la Guida Extravergini 2023 di Slow FoodMilano, 15 apr. (askanews) – “Tutelare e promuovere l’olivicoltura italiana di qualità, un patrimonio di cultivar, paesaggi e cultura del Mediterraneo che difende l’ambiente e la biodiversità. Con questo obiettivo 24 anni fa abbiamo pubblicato la prima edizione della Guida agli Extravergini di Slow Food, uno strumento indispensabile per rendere i consumatori consapevoli delle proprie scelte che si rivela ancor più utile oggi, che il settore vive un momento di estrema sofferenza, per via della crisi climatica e di processi di industrializzazione che privilegiano quantità a basso prezzo e bassa qualità”. Lo ha detto il vicepresidente di Slow Food Italia, Federico Varazi, in occasione della presentazione della 24esima edizione della guida “Guida agli Extravergini 2023” edita da Slow Food Editore, che si è tenuta oggi al Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli (Roma).
Nelle sue 448 pagine, la Guida recensisce 766 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici, di cui 126 novità, e 1.227 oli tra gli oltre 1.600 assaggiati. Cresce il numero delle aziende (ben 531 gli oli segnalati) che certificano in biologico l’intera filiera e quello degli oli (175) del Presidio degli olivi secolari. Non mancano i riconoscimenti classici: la Chiocciola indica le aziende (40) che si distinguono per il modo in cui interpretano i valori produttivi, organolettici, territoriali e ambientali, in sintonia con la filosofia Slow Food; il Grande Olio (81) è attribuito agli extravergini che si sono distinti per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchiano territorio e cultivar. A queste caratteristiche, il Grande Olio Slow (124), premia l’attività delle aziende che adottano pratiche agronomiche sostenibili per l’ambiente e per il lavoratore. Come di consueto, la presentazione della guida è stata l’occasione per riconoscere il grande lavoro che gli olivicoltori compiono quotidianamente. A quattro anni dalla sua istituzione, il premio dedicato a Diego Soracco, attivista Slow Food per lunghi anni curatore della Guida, torna nella sua amata Liguria, regione che ha sofferto più di altre gli effetti del cambiamento climatico. Il premio è stato infatti consegnato dal direttore generale di Ricrea, Federico Fusari, a Chiara e Claudio dell’Azienda Pedro, che nel Savonese hanno deciso di percorrere la strada della biodiversità, producendo con coraggio oli monocultivar da varietà quasi dimenticate.
Nell’edizione 2023 la guida continua a raccontare, in collaborazione con BioDea, la ricchezza e vitalità del panorama olivicolo italiano, attraverso i ritratti di chi ogni giorno si impegna per raggiungere la massima qualità, tutelando il connubio tra biodiversità e paesaggio. Sono cinque quest’anno le menzioni speciali assegnate durante la presentazione da Francesco Barbagli, Ceo di Bio-Esperia, titolare del marchio BioDea: Peter Radovic, che nonostante la giovane età gestisce la fattoria di famiglia ad Aurisina, nel Carso, confermandosi un grande interprete della cultivar Bianchera; Marco Rizzo, punto di riferimento per la riscoperta e la valorizzazione delle cultivar locali del Cilento; Maria Grazia Barone e l’azienda Arcaverde, per il recupero varietale eroico della Spezzanese, una cultivar autoctona e unica del territorio calabrese; i Fratelli Giaimo, che sulle alte colline delle Madonie, in Sicilia, realizzano extravergini eccellenti dalle olivete delle antiche varietà Crastu; infine I Tre Filari, azienda agricola biologica di Recanati in cui Stefano e la sua famiglia danno vita a monovarietali di altissima qualità valorizzando le varietà autoctone marchigiane.