
Dazi Usa, Tajani: lista contromisure Ue in vigore dal 15 aprile
Dazi Usa, Tajani: lista contromisure Ue in vigore dal 15 aprileLussemburgo, 7 apr. (askanews) – Sulla risposta dell’Ue ai dazi americani “mi pare che due siano gli elementi prevalenti in questo Consiglio Commercio: l’unità dell’Europa e la volontà di non scatenare una guerra commerciale, e quindi di far prevalere comunque il dialogo. Ci sarà, con effetto dal 15 aprile, una prima lista di prodotti americani sui quali graveranno gli aumenti dei dazi” da parte dell’Ue, secondo quella che era “la vecchia lista congelata. Io ho chiesto un rinvio. Ma mi pare che la posizione prevalente sia quella di cominciare dal 15 aprile. Poi, naturalmente, si vedrà come procede la trattativa” tra l’Ue e gli Usa. Lo ha detto oggi a Lussemburgo il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando alla stampa all’uscita dal Consiglio Esteri dell’Ue nella formazione dei ministri del commercio internazionale Secondo Tajani, “la relazione di Maros Sefcovic”, il commissario Ue al Commercio che ha avuto venerdì scorso un colloquio con i suoi omologhi dell’Amministrazione Usa, “è stata molto chiara. Ci ha raccontato quello che ha detto e i messaggi che ha avuto dagli americani. Non è stata una relazione, direi, negativa”.
Con Sefcovic, ha rilevato il ministro, c’è “identità di vedute” anche “sulla possibilità di riequilibrare la bilancia commerciale con gli Stati Uniti. La necessità di essere fermi, però sempre disponibili al dialogo. Io ho ricordato ancora una volta il sogno che era quello di Jean-Claude Juncker, e di tutti noi, di dar vita ad un mercato unico, Europa-Stati Uniti, con dazi zero. Questo è l’obiettivo che dobbiamo perseguire. Ho detto che l’Italia farà di tutto, a cominciare dalla presidente del Consiglio, per far sì che la Commissione europea e il commissario Sefcovic siano messi nelle migliori condizioni per trattare, facendo anche valere le buone relazioni che ci sono con l’Amministrazione americana, perché si possa arrivare ad una soluzione positiva che non faccia danno né agli Stati Uniti né all’Europa”. Tajani ha sottolineato poi che “gli Stati membri non devono trattare individualmente; gli Stati membri che hanno la possibilità di interloquire con gli Stati Uniti devono agevolare la trattativa del commissario europeo”.
A una giornalista che chiedeva se ci sarà anche il whisky nella lista, che sarà decisa il 9 ed entrerà in vigore il 15 aprile, dei prodotti americani presi di mira dalle contromisure europee riguardo ai dazi Usa su acciaio e alluminio, il ministro ha risposto: “Mah, io ho chiesto ancora durante il mio intervento che non ci sia il whisky perché sarebbe una cosa controproducente. La lista comunque verrà stilata tra stasera e domani. Sono moderatamente ottimista. Vediamo. Perché sarebbe dannoso per le esportazioni del nostro vino. Quindi è una delle richieste che noi abbiamo fatto in maniera pressante al commissario. Poi ci sarà la riunione degli esperti della ‘comitologia’ e la lista tra stasera e domani verrà completata”. Si tratta, in ogni caso, di “una richiesta condivisa” anche dagli altri Stati membri. “Per questo ho detto che sono moderatamente ottimista”, ha precisato Tajani. La “comitologia” è il processo decisionale dell’Ue per gli atti esecutivi, come quelli riguardanti gli strumenti di difesa commerciale, in cui le proposte della Commissione possono essere respinte solo dalla maggioranza qualificata dei rappresentanti degli Stati membri. La seconda serie di contromisure dell’Ue, che riguarda i dazi Usa aggiuntivi sull’alluminio, ha detto ancora Tajani, “dovrebbe entrare in vigore dal 15 di maggio. Ma tra oggi e il 15 di maggio c’è ancora tempo per fare la trattativa, e mi auguro che anche l’Italia possa svolgere un ruolo importante per far sì che arrivino risposte positive dagli Stati Uniti al commissario Sefcovic”. Non si conoscono ancora i tempi, invece, delle risposte successive che l’Ue darà agli ulteriori dazi imposti dagli Usa sulle auto e a quelli cosiddetti “reciproci” (decisi rispettivamente il 26 marzo e il 2 aprile), anche perché si spera di ottenere dei risultati con i negoziati che possano rendere inutili o minimizzare le contromisure.
Su questo, ha osservato Tajani, “poi si vedrà. La priorità è la trattativa, per evitare una guerra commerciale. Una trattativa che si deve fare a schiena dritta. Noi abbiamo tutti gli argomenti per dare delle risposte. Però, siccome la guerra commerciale non conviene a nessuno, noi vogliamo discutere. Questo è quello che ha ribadito anche il Commissario Sefcovic, ma mi pare che sia l’opinione di tutti quanti i paesi europei. L’importante – ha insistito il ministro – è che siamo uniti. E, ripeto, i dialoghi individuali che i singoli paesi possano avere con gli Stati Uniti devono essere messi a disposizione della trattativa europea, affinché il commissario Sefcovic, che è competente, possa ottenere il miglior risultato possibile”. Riguardo al fatto che la richiesta italiana di un nuovo rinvio delle contromisure Ue non è stata accettata, il ministro ha rilevato che “il nostro suggerimento e la nostra intenzione era quella di dare più tempo per il dialogo. Però – ha precisato – il messaggio politico è stato recepito, perché tutti quanti sono favorevoli al dialogo per impedire una guerra commerciale. Quindi lavoriamo per questo”.
“Adesso bisognerà capire la risposta definitiva di Trump, però mi pare che il colloquio con gli americani abbia avuto un esito non negativo; cioè non ha trovato da parte degli Stati Uniti una voglia di chiudere. Anzi visto che poi l’incontro” di Sefcovic con gli americani “è durato più di due ore, vuol dire che c’era carne a fuoco, si è parlato di tanti argomenti. E ripeto, noi sosteniamo Sefcoviç e faremo di tutto come governo italiano per far sì che dagli Stati Uniti arrivino risposte positive alle richieste di Sefcoviç”. A un giornalista che chiedeva se durante il Consiglio Ue si sia parlato della possibilità di prospettare l’introduzione di una tassa Ue sui servizi digitali, come argomento negoziale nella trattativa con gli americani sui dazi, Tajani ha riposto: “Non se ne è parlato. Sono tanti gli strumenti che avrebbe l’Europa, ma qua non dobbiamo vedere chi impone più dazi all’altro, qui dobbiamo fare l’interesse della nostra economia e l’interesse dell’Occidente, trovando delle soluzioni che permettano sia agli americani che agli europei di trarre vantaggio. Per questo dico sempre il mercato unico transatlantico e tariffe 0 a 0, quello sarebbe l’obiettivo finale, se riuscissimo ad arrivare a quello avremmo veramente avuto uno straordinario risultato. Il governo sta lavorando a questo obiettivo, e qualche segnale dagli Stati Uniti arriva”. Ora, comunque, l’Ue si attende che parli il presidente degli Stati Uniti. “Elon Musk ha detto zero a zero” come obiettivo per i dazi tra Ue e Usa, “e sarebbe assolutamente condivisibile, però è Musk. Ci vuole Trump”. Ma comunque “vuol dire che la nostra posizione sta in qualche modo facendo breccia”, ha detto ancora Tajani. Durante il Consiglio di oggi, infine, ha riferito il ministro, “abbiamo anche affrontato altri temi: cosa fare, per esempio abbattere tante barriere non doganali all’interno dell’Unione europea, per favorire la crescita dell’economia, cioè andare avanti nella realizzazione del mercato interno”, e poi nel “procedere con gli accordi che sono in corso e sono già attuati, e correggere eventualmente accordi che possono essere migliorati per l’esplorazione di altri mercati. Abbiamo parlato espressamente di India, Paesi del Golfo, Estremo Oriente. C’è un’identità di veduta almeno su tutte queste questioni con il commissario Sefcovic”, ha concluso Tajani.