
In 10 anni export vino italiano +60%, più della Francia
In 10 anni export vino italiano +60%, più della FranciaRoma, 8 apr. (askanews) – Negli ultimi 10 anni l’Italia è stato il paese il cui export di vino è cresciuto di più tra tutti i competitor: +60% contro il +51% della Francia e il +33 della Nuova Zelanda. E il vino italiano arriva oggi ai quattro angoli del pianeta, ma in alcuni di questi appare troppo concentrato. Il 60% dell’export vinicolo italiano infatti si concentra in appena 5 paesi, con gli Stati Uniti in testa (24%). La Francia presenta un indice di concentrazione (sempre rispetto ai primi 5 mercati di sbocco) del 51% (con un peso degli Usa del 20%), la Spagna è al 48% (incidenza Usa dell’11%). E’ quanto emerge dalla terza edizione del “Rapporto sulla competitività delle regioni del vino”, realizzato da Nomisma Wine Monitor in collaborazione con UniCredit e presentato oggi al Vinitaly durante l’incontro “L’Economia del vino: Strategie, Sfide e Opportunità tra Europa e Competitività”, presso lo stand di Confagricoltura.
Alla presentazione del Rapporto era presenta anche il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ha detto: “gli agricoltori stanno affrontando da tempo difficoltà importanti: dall’aumento dei costi di produzione alle pressioni legate al clima. I dazi Usa aggiungono ulteriore incertezza e tensione finanziaria al nostro settore, colpendo produttori e consumatori. Garantire la nostra sicurezza alimentare deve essere la bussola dell’Europa, poiché la nostra sicurezza nazionale comune inizia proprio da lì. Il nostro auspicio arrivare a un negoziato che riporti a una relativa normalità”. Il rapporto sottolinea che, dopo un 2023 che ha visto l’import mondiale di vino contrarsi di oltre il 5% rispetto all’anno precedente, nel 2024 il tanto atteso rimbalzo non c’è stato. Considerando i primi 12 mercati di import di vino, solamente quattro di questi hanno registrato crescite nelle importazioni a valore: Stati Uniti, Canada, Cina e Brasile
Rispetto a questo scenario, l’Italia ha portato a casa un risultato positivo (+6% a valore), trainato soprattutto dagli spumanti tricolori (+9%) le cui esportazioni incidono ormai per il 30% sulle vendite frontiera complessive di vino italiano. Gran parte di questo merito è ascrivibile al Prosecco, il cui export è aumentato dell’11% nell’ultimo anno. L’export vinicolo italiano è concentrato anche a livello regionale: il solo Veneto pesa per il 37% sull’export di vino nazionale, seguito da Toscana e Piemonte con il 15% entrambi. Aggiungendo Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna si arriva ad un’incidenza dell’80%. Lo stesso poi si desume per i vini a denominazione. Guardando al peso degli Stati Uniti sull’export dei vini Dop, si evince come i bianchi del Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia hanno nel mercato americano il principale paese di sbocco (48% del proprio export), così come per i rossi Dop della Toscana (40%) e a seguire i rossi del Piemonte (31%).