
Dazi, Confcooperative a Meloni:sostegno imprese e rinvio Sugar Tax
Dazi, Confcooperative a Meloni:sostegno imprese e rinvio Sugar TaxRoma, 8 apr. (askanews) – “Attivare misure di crisi Ue, prevedere sgravi fiscali sul costo del lavoro, semplificare accesso a strumenti per l’export e sostenere investimenti nelle rinnovabili” perchè “una contrazione del 10% dell’export agroalimentare potrebbe comportare la perdita di 18.000 – 20.000 occupati, in modo particolare nelle filiere del vitivinicolo e del lattiero caseario”. Sono le proposte avanzate oggi da Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, nell’incontro con il governo sui dazi Usa.
“No al muro contro muro – ha sottolineato Gardini – occorre piuttosto puntare sul dialogo per scongiurare una lunga guerra commerciale che rischia di lasciare sul campo migliaia di imprese e milioni di occupati su entrambe le sponde dell’Atlantico. Servono risposte immediate e strutturali per difendere il Made in Italy”. Per Confcooperative l’innalzamento dei dazi statunitensi sulle importazioni dall’Europa “minaccia di colpire duramente il settore agroalimentare italiano, con ricadute economiche e sociali che potrebbero superare i 400 milioni di euro di perdite solo nel comparto vitivinicolo e mettere a rischio migliaia di posti di lavoro”.
Gardini auspica anche che la BCE non interrompa il percorso avviato di riduzione dei tassi di interesse per non appesantire ulteriormente le condizioni di accesso al credito per le imprese e propone al governo di attivare misure di crisi UE e stanziamento di fondi straordinari per compensare le perdite. In particolare sul fronte dei fondi comunitari l’attivazione di misure di crisi UE e stanziamento di fondi straordinari per compensare le perdite rimodulando anche la collocazione di risorse del Pnrr su alcune voci di spesa. Ancora, in tema di riduzione dei costi Confcooperative chiede di prevedere sgravi fiscali per i settori più colpiti e il rinvio della sugar tax prevista a oggi dal 1 luglio, l’estensione delle agevolazioni vigenti per le imprese industriali energivore di trasformazione alle imprese agricole che svolgono analoghe attività e sul fronte della burocrazia la semplificazione deel’accesso a strumenti per l’export (es. Simest) e rimuovere vincoli nell’uso dei fondi OCM vino.