
Made in Italy, Urso: ampliare l’offerta per competere meglio
Made in Italy, Urso: ampliare l’offerta per competere meglioRoma, 15 apr. (askanews) – Il governo punta ad ampliare “l’offerta produttiva del Made in Italy, per competere meglio in momenti difficili come quelli che stiamo attraversando e conquistare i nuovi mercati”. Lo ha affermato il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, intervistato da RaiNews24 durante la seconda giornata nazionale del Made in Italy.
“In questi giorni, e tanto più oggi, abbiamo realizzato con le imprese e le associazioni del territorio oltre 600 eventi in Italia e in 30 paesi nel Mondo, nei cinque continenti, per celebrare e evidenziare il Made in Italy, quest’arte del saper fare – ha detto – che contraddistingue il nostro Paese come il Paese della qualità, dell’eccellenza, del bello, buono e ben fatto che tutti consumatori nel Mondo vorrebbero assaporare, con l’alimentazione, indossare, con l’abbigliamento, e circondarsene nel proprio vivere, con l’arredo”. Tre “a” del Made in Italy a cui “si è associata sempre più la a di automazione”. “Ci vuole anche la cultura, la professionalità, la competenza, la capacità di esprimere il bello in ogni momento, che fa parte della nostra tradizione, della nostra storia. Accanto a queste quattro A, che anche oggi trainano l’export italiano, quarto paese esportatore al Mondo, stiamo facendo crescere” altre realtà “in modo che si possa ampliare l’offerta produttiva del nostro Paese anche altri settori. Pensiamo all’aerospazio – ha proseguito Urso – cioè la corsa sulla Luna, su Marte; a tutta l’economia dello Spazio a cui il nostro Paese può sicuramente contare, pensiamo alla Blue Economy, non solo cantieristica e nautica, ma anche all’utilizzo migliore delle risorse marine, anche di quelle del sottosuolo degli oceani e dei mari; pensiamo sicuramente alle imprese artistiche e creative, alla farmaceutica, cioè la cura della persona e della salute. E alla Difesa, certamente dobbiamo essere pragmatici e realistici per meglio difendere la nostra Europa e difendere la pace, la libertà e l’indipendenza del nostro Continente”.
Il governo lavora affinché si creino le competenze necessarie per le imprese e per affrontare quelli che sono ancora gli svantaggi competitivi, come il costo dell’energia. E a livello europeo “abbiamo chiesto già a inizio della legislatura una nuova politica industriale, per liberare le mani delle imprese e dei lavoratori europei: quindi zero burocrazie in Europa, un processo che può essere già attuato da subito nel nuovo pacchetto Omnibus. Uno shock di semplificazione e con la sospensione delle regole folli del Green Deal, che hanno fatto crollare l’industria automobilistiche” ma anche la chimica e l’acciai. E poi “serve anche ragionevolezza nel confronto con gli Stati Uniti – ha detto ancora Urso – perché ovviamente le imprese ci hanno chiesto di evitare ritorsioni, di evitare l’escalation, di evitare una guerra commerciale che, questa sì, avrebbe gravi conseguenze sul nostro Continente e le nostre imprese”. Inoltre serviranno “misure di salvaguardia” previste dalle regole del Wto per quando si verifica “una invasione anomala di prodotti extra europei, dovuti alla sovrapproduzione di attori asiatici che non potendo più entrare nel mercato americano si dirigerebbero inevitabilmente in Europa”. (fonte immagine: RAI).