Il Papa in Ungheria: nessuno è nemico per sempre. E chiede all’Europa “sforzi creativi di pace” per l’Ucraina
Il Papa in Ungheria: nessuno è nemico per sempre. E chiede all’Europa “sforzi creativi di pace” per l’UcrainaRoma, 28 apr. (askanews) – Papa Francesco a Budapest, in Ungheria, nel suo primo discorso ufficiale del suo 41esimo viaggio apostolico, dopo l’incontro con l’incontro privato con il primo ministro Viktor Orban, ha fatto appello all’Europa, affinché rinnovi gli sforzi pace per l’Ucraina.
“In questo frangente storico l’Europa è fondamentale. Perché essa, grazie alla sua storia, rappresenta la memoria dell’umanità ed è perciò chiamata a interpretare il ruolo che le corrisponde: quello di unire i distanti, di accogliere al suo interno i popoli e di non lasciare nessuno per sempre nemico. È dunque essenziale ritrovare l’anima europea: l’entusiasmo e il sogno dei padri fondatori, statisti che hanno saputo guardare oltre il proprio tempo, oltre i confini nazionali e i bisogni immediati, generando diplomazie capaci di ricucire l’unità, non di allargare gli strappi”, ha detto Papa Francesco, citando, in questo senso, padri fondatori dell’Europa come De Gasperi, Schuman e Adenauer. Nella Sala dell’ex Monastero carmelitano Bergoglio ha tenuto il suo primo discorso pubblico: “In questa fase storica i pericoli sono tanti; ma, mi chiedo, anche pensando alla martoriata Ucraina, dove sono gli sforzi creativi di pace?”. Nel suo discorso alle autorità politiche e civili locali incontrate a Budapest, Francesco ha ricordato come proprio la capitale ungherese sia conosciuta come la “città di ponti”. “Vista dall’alto, – ha detto poi Francesco – ‘la perla del Danubio’ mostra la sua peculiarità proprio grazie ai ponti che ne uniscono le parti, armonizzandone la configurazione a quella del grande fiume. Quest’armonia con l’ambiente mi porta a complimentarmi per la cura ecologica che questo Paese persegue con grande impegno”.