Francia, Le Maire su taglio rating: “I fatti confutano Fitch”
Francia, Le Maire su taglio rating: “I fatti confutano Fitch”Roma, 29 apr. (askanews) – “Penso che i fatti confutino le valutazioni dell’agenzia Fitch. Siamo in grado di far passare delle riforme strutturanti per il paese. E continueremo a farle”. Così il ministro dell’Economia della Francia, Bruno Le Mare, con alcune dichiarazioni all’agenzia France Presse in risposta al declassamento a sorpresa sul rating della Francia da parte di Fitch.
Ieri l’agenzia ha abbassato a ‘AA-‘ dalla precedente ‘AA’ la sua valutaizone sull’affidabilità creditizia dell’Esagono. E nell’annunciarla ha anche rilevato “l’impasse politica” che si è innescata in Francia a seguito della contestata riforma delle pensioni operata da il presidente Emmanuel Macron, che ha portato a massicce proteste di piazza, a volte duramente represse dal governo. Le Maire, che solitamente è molto loquace ai vertici europei, si è visto piombare addosso il declassamento appena dopo aver annunciato (mercoledì scorso) un suo nuovo romanzo (“Fugue américaine”), che aveva innescato un coro di critiche sui social, in particolare sul dove trovasse il tempo fare il romanziere mentre fa il ministro. Su questo ha ritenuto di rispondere sia con una intervista a una rete Tv, sia via Twitter, spiegando che scrivere è il suo modo di distrarsi e passare il suo fisiologico tempo libero, che altri decidano ad altre forme di svago.
Tornando alla decisione di Fitch, oggi il ministro francese ha inviato alcune dichiarazioni all’agenzia di stampa francese. Riafferma di voler portare avanti “tutta una serie di riforme che accelereranno la trasformazione del modello economico francese”. Tra cui i progetti di “industria verde che verranno presentati tra qualche giorno e che consentiranno di reindustrializzare la Francia, di offrire nuovi impianti e creare nuova occupazione – ha detto -. Non dovete dubitare della nostra totale determinazione a ripristinare le finanze pubbliche della nazione e ad accelerare il disindebitamento, a ridurre i deficit e accelerare la riduzione delle spese pubbliche”.