Papa Francesco: sono disposto a fare tutto quello che si deve fare per la pace in Ucraina
Papa Francesco: sono disposto a fare tutto quello che si deve fare per la pace in UcrainaRoma, 2 mag. (askanews) – “Disposto a fare tutto quello che si deve fare per la pace in Ucraina”, pronto ad aiutare il presidente Volodomyr Zelensky per riportare nel Paese i bambini rapiti in Russia, forte dell’asse con il metropolita Hilarion che ha incontrato nel corso del viaggio a Budapest. Sul volo di ritorno dall’Ungheria, dove è stato tre giorni, papa Francesco rivela, in una intervista riportata dai quotidiani italiani tra cui Corriere della Sera e Repubblica, che è in corso una “missione” vaticana.
“Hilarion – spiega Papa Francesco – è una persona che io rispetto tanto. L’ho visto tre volte a Budapest. Lei si immagina che non abbiamo parlato solo di cappuccetto rosso: a tutti interessa la strada della pace. Col patriarca Kirill ho parlato una sola volta da quando è iniziata la guerra, poi tramite il metropolita Antoni, che ha preso il posto di Hilarion (come “ministro degli Esteri” di Kirill, ndr), sono in collegamento con lui. Con Kirill c’è in sospeso l’incontro che dovevamo avere a Gerusalemme a luglio o giugno dell’anno scorso, e per la guerra è stato sospeso: ma si dovrà fare. E poi con i russi ho un rapporto buono con l’ambasciatore uscente presso la Santa Sede, è un grande uomo, molto equilibrato. Io sono disposto fare tutto quello che si deve fare. Adesso è in corso una missione che ancora non è pubblica: quando sarà pubblica ne parlerò”. Quanto alla richesta di aiuto da parte del presidente ucraino per riportare in patria i bambini portati forzosamente in Russia, il Papa è fiducioso di poter aiutare: “Penso di sì perché la Santa Sede ha fatto da intermediario in alcune delle situazione di scambio di prigionieri tramite l’ambasciata: quella è andata bene, penso che può andare bene anche questo. È importante. Almeno, la Santa Sede è disposta a farlo perché è una cosa giusta e dobbiamo aiutare affinché questo non sia un casus belli ma un caso umano, un problema di umanità prima che un problema di bottino di guerra o di trasloco di guerra”.
Sua Santità si è soffermato anche sulle condizioni di salute e ha confermato il viaggio a Lisbona: “Voi vedete che non è lo stesso di due anni fa, col bastone adesso va meglio, ma per il momento non è cancellato il viaggio. Poi c’è il viaggio a Marsiglia, poi c’è il viaggio in Mongolia, e poi l’ultimo che non ricordo dove. Ancora il programma mi fa muovere, vediamo”.