Migranti, Toti: usare ogni porto italiano per dare respiro al Sud
Migranti, Toti: usare ogni porto italiano per dare respiro al SudGenova, 5 mag. (askanews) – “Penso che questo sia il minimo della solidarietà possibile per dare una mano allo sforzo nazionale e tutte le volte che ci è stato chiesto, anche se la decisione di dove sbarcare non spetta a Regioni e Comuni, abbiamo risposto positivamente: utilizzare tutti i porti della Penisola per dare respiro ai territori e agli scali più coinvolti nel fenomeno della migrazione è sensato e solidale”. Lo afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che oggi nel porto di La Spezia ha accolto, insieme agli assessori regionali alla Protezione Civile e alla Sanità, la nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere, con a bordo 336 migranti, tra cui 80 minori, 48 dei quali non accompagnati.
“Ogni ente – sottolinea Toti – ha il suo ruolo: la prefettura si occupa di smistare le persone in arrivo, la nostra Protezione civile e la nostra sanità stanno lavorando per far fronte alle prime esigenze ed eventuali richieste di assistenza sanitaria, facendo tesoro dell’esperienza dell’ultimo sbarco a La Spezia. Come punto d’appoggio provvisorio in queste ore, per chi non sarà ospitato subito in altre località, c’è a disposizione l’area Expo”. “La maggior parte delle persone – spiega il governatore ligure – sarà indirizzata nelle regioni limitrofe, ma se ci fosse bisogno di un nostro contributo per minori non accompagnati o esigenze particolari, la Liguria ci sarà, dato che, con l’eccezione di Ventimiglia che però segue dinamiche diverse, come regione non siamo particolarmente ‘oberati’. Oltre a La Spezia, anche altri nostri scali, come Genova e Savona, sono attrezzati per l’accoglienza, ma al momento non c’è arrivata alcuna richiesta in questo senso”.
“Abbiamo allestito la zona Expo – aggiunge l’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone – con 100 brandine. Lo utilizziamo come hub di disponibilità, quindi servirà soltanto per le persone che sono ancora in attesa di un’assegnazione. Il sistema di Protezione civile con la Croce Rossa, coordinati dalla prefettura e con tutta la parte sanitaria insieme alle forze dell’ordine, ha ormai avviato un modello di accoglienza sul porto di La Spezia che eventualmente potrebbe essere replicato anche in altri porti. Modello che quindi si sta rivelando, anche per organizzazione, uno dei migliori d’Italia per questo tipo di emergenza”. “Dal punto di vista sanitario – conclude l’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola – abbiamo trovato circa una ventina di persone con qualche caso legato alla disidratazione o malattia infettiva. Poi ci sono alcune donne in stato di gravidanza che saranno controllate nelle strutture ospedaliere. Il sistema sanitario è estremamente capace ed efficiente nonostante sia soltanto la seconda volta che il porto di Spezia è stato considerato porto sicuro per lo sbarco dei migranti. Questo significa che il tessuto sanitario, insieme alle altre forze coinvolte, è molto solido e ha dimostrato le sue capacità anche fuori dalle strutture ospedaliere”.