Giappone, sì camera bassa a controversa norma sul diritto d’asilo
Giappone, sì camera bassa a controversa norma sul diritto d’asiloRoma, 9 mag. (askanews) – La Camera dei rappresentanti giapponese ha approvato oggi un disegno di legge assai controverso che punta a modificare la legge sul’immigrazione consentendo l’espulsione verso il paese d’origine di migranti che abbiano chiesto più di una volta asilo politico, anche in pendenza di un esito della domanda. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.
L’approvazione da parte della camera bassa – il più importante dei due rami del parlamento – è arrivata nonostante la forte opposizione dei sostenitori dei richiedenti asilo, i quali sostengono che la riforma potrebbero comportare il ritorno delle persone a rischio di persecuzione nei loro Paesi d’origine. Il Giappone attualmente non può espellere cittadini stranieri nei paesi d’origine mentre le loro domande per lo status di rifugiato sono ancora in sospeso. Il governo sospetta che molti abbiano abusato del sistema chiedendo più volte il diritto d’asilo per gli stessi motivi con l’obiettivo di rimanere nel paese.
Il governo guidato dal primo ministro Fumio Kishida ha sostenuto di voler porre fine alla detenzione prolungata nelle strutture per l’immigrazione di cittadini stranieri che non rispettano gli ordini di espulsione emessi per soggiorno eccessivo. Il disegno di legge consentirebbe al governo di rimpatriare coloro che non dimostrano il motivo per cui dovrebbero ottenere lo status di rifugiato, quando fanno domanda per la terza volta o successivamente.
L’emendamento previsto include anche la possibilità di concedere lo status di “quasi rifugiato” a persone provenienti da paesi e regioni colpiti da conflitti, per consentire loro di rimanere in Giappone anche se non soddisfano appieno i criteri per i rifugiati. Come parte degli sforzi per prevenire la detenzione a lungo termine, il governo consentirebbe alle persone che richiedono lo status di rifugiato di vivere al di fuori delle strutture per l’immigrazione sotto la supervisione dei loro sostenitori.
Nel 2021, il governo aveva dovuto accantonare un disegno di legge di modifica della legge sull’immigrazione a causa delle polemiche dopo che una donna dello Sri Lanka di 33 anni era morta mentre era detenuta in una struttura per l’immigrazione a Nagoya, nel Giappone centrale. All’inizio di quest’anno, il governo ha presentato al parlamento l’ultimo disegno di legge, che conserva in gran parte il contenuto di quello precedentemente ritirato.
Nel 2022, il Giappone ha concesso lo status di rifugiato a 202 persone, un record da quando ha iniziato a concederlo nel 1982. Tuttavia questo dato non è neanche paragonabile alle concessioni da parte dei paesi europei e degli Stati uniti, dove le richieste di asilo sono spesso accettate a decine di migliaia all’anno.