Si cercano soluzioni sul ‘caro affitti’ (il Miur vuole “coinvolgere tutti”)
Si cercano soluzioni sul ‘caro affitti’ (il Miur vuole “coinvolgere tutti”)Roma, 10 mag. (askanews) – Sulla questione del ‘caro affitti’ al ministero dell’università e della ricerca c’è irritazione rispetto alla ricerca di una contrapposizione con le amministrazioni locali. Secondo fonti del dicastero guidato da Anna Maria Bernini questa si ritiene controproducente al raggiungimento di una soluzione efficace e il più possibile condivisa. Insomma “la strada da percorrere per risolvere un problema annoso deve essere quella del dialogo e del coinvolgimento di tutti. Il ministro Bernini è decisa a proseguire su questa linea senza alimentare inutili polemiche”. Il ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, ha già incontrato e continuerà il confronto con le amministrazione locali per risolvere il problema degli alloggi degli studenti universitari. A riferirlo sono fonti dello stesso dicastero. Il Governo – si aggiunge – ha già fatto tanto stanziando 400 milioni di euro per nuovi posti letto e 500 milioni per le borse di studio. Il ministero, che ha in mano il dossier, ha già assegnato 7.500 posti letto previsti dal Pnrr e sta lavorando per i prossimi 52.500.
“Ritengo che facciano bene i ragazzi a manifestare per tenere alta l’attenzione sul caro affitti; al contrario, sono convinta che l’opposizione sbagli a strumentalizzare la protesta solo per andare contro al governo” dichiara la vicecapogruppo di FdI alla Camera Augusta Montaruli. “Tutte le forze politiche che hanno scritto il PNRR, e quindi anche le sinistre sanno dell’impegno comune assunto per moltiplicare gli alloggi e l’offerta per i fuori sede. Chi ha scritto il PNRR però non ha previsto che i posti venissero tutti vincolati ai parametri da diritto allo studio. Si prevede tuttavia un prezzo calmierato rispetto al prezzo medio di mercato che rischia di essere vanificato proprio perché esageratamente alto. Fa bene quindi il Ministro Bernini a concentrarsi su questa tematica potenziandola con gruppi di lavoro ma c’è chi in passato ha pensato ai numeri di posti letto e non al costo effettivo che ne sarebbe derivato per la popolazione studentesca. Esattamente come quando, aumentando il costo delle borse di studio ha ignorato che ciò avrebbe significato ridurre drasticamente la platea della popolazione studentesca che vi poteva accedere. In questo senso – sostiene – il fondo per gli affitti non sarebbe per nulla risolutivo. La sinistra non può impartire al Governo Meloni alcuna lezione. Al contrario ci sono zone a rischio di spopolamento universitario con sedi che rischiano di perdere competenze. Sarebbe cosa buona incentivare la mobilità in quelle aree favorendo la realizzazione degli alloggi proprio lì cosa che costringerebbe il mercato degli affitti per gli studenti a riequilibrarsi naturalmente”.