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Giappone, Kishida convoca i giganti dei chip

Giappone, Kishida convoca i giganti dei chipRoma, 17 mag. (askanews) – Il primo ministro giapponese Fumio Kishida incontrerà domani i dirigenti dei principali produttori di chip statunitensi, taiwanesi e sudcoreani per discutere sugli investimenti in Giappone e sull’apertura di nuovi impianti di semiconduttori nel paese. Lo riferisce oggi il Nikkei Asia.

All’incontro prenderanno parte manager di Intel degli Stati Uniti, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC) e Samsung Electronics della Corea del Sud. Di fronte alla crisi nella catena di forniture dei chip, Kishida si sta impegnando a migliorare la sicurezza economica del Giappone e spera di rafforzare le catene di fornitura di semiconduttori del paese.

I colloqui si svolgeranno presso il Kantei, l’ufficio di presidenza nipponico. Parteciperanno dirigenti di Intel, IBM, Micron Technology, Applied Materials, TSMC e Samsung e il presidente e CEO di IMEC, un’organizzazione belga di ricerca e sviluppo di semiconduttori. È insolito che i massimi dirigenti di società internazionali di semiconduttori si riuniscano in un unico luogo per un simile incontro. Oltre a Kishida, parteciperà alla riunione Yasutoshi Nishimura, ministro giapponese dell’economia, del commercio e dell’industria, insieme ad altri alti funzionari giapponesi.

Le società dovrebbero illustrare i loro piani di investimento e sviluppo aziendale in Giappone. È probabile che Samsung parli di un impianto di semiconduttori avanzato che prevede di aprire a Yokohama. IMEC dovrebbe anche annunciare l’intenzione di aprire il suo primo centro di ricerca in Giappone. Il governo prenderà in considerazione la possibilità di fornire sovvenzioni per i progetti ed è probabile che Kishida chieda alle società di investire in modo aggressivo.

Il Giappone ha dominato l’industria dei chip alla fine degli anni ’80, con aziende giapponesi che controllavano circa la metà del mercato globale. Tuttavia, molte di queste realtà hanno perso fortemente terreno man mano che taiwanesi, sudcoreani e cinesi sono diventati più competitivi. Negli ultimi anni, il rischio di catene di approvvigionamento frammentate nel settore dei chip è aumentato, con la comparsa di colli di bottiglia dovuti alla pandemia di COVID-19 e alle crescenti tensioni geopolitiche. I paesi di tutto il mondo stanno rispondendo muovendosi per sostenere la produzione interna.

Il governo giapponese vuole aumentare le vendite interne di semiconduttori e prodotti correlati a 15 trilioni di yen (109,9 miliardi di dollari) entro il 2030, tre volte il livello attuale.