Cibo e storie, torna il “Premio Iolanda” per libri che non parlano di ricette
Cibo e storie, torna il “Premio Iolanda” per libri che non parlano di ricetteRoma, 25 mag. (askanews) – “Il ‘Premio Iolanda’ è nato per dare voce a quei libri di cucina che non parlano di ricette, ma semplicemente vanno un po’ a scovare le storie dei personaggi, le storie soprattutto dei prodotti e quindi vanno controcorrente rispetto alla narrativa che c’è oggi, tutta basata sugli chef, sui 3 stelle, sui personaggi televisivi. Noi andiamo in tutt’altra direzione, vogliamo scoprire la vera anima della cucina e credo che il futuro sarà andare a cercare su tutto quello che è selvatico, a cercare quello che viene cotto alla brace e padella e non con le formule sofisticate di cottura. Quindi un’inversione di tendenza a 360 gradi”. Così il giornalista e gastronomo Davide Paolini ha parlato della sesta edizione del Premio Iolanda, presentata oggi nel corso di una conferenza stampa al ristorante romano “Antica Pesa”, vincitore, come ha ricordato il proprietario Simone Panella, entrato a far parte da quest’anno della giuria del premio, della scorsa edizione.
“Il ‘Premio Iolanda’ – ha spiegato la psicoterapeuta Vera Slepoj, ideatrice del concorso insieme a Davide Paolini – ha una sua unicità perché promuove per la prima volta la letteratura sui libri di cucina e ricette. Si premiano i contenuti del grande mondo della cucina e del food, uscendo un po’ dallo schematismo della cultura mediatica che promuove la cucina facendola un po’ trasmutare come fosse una fiction, senza creare invece una cultura sul rapporto tra la storia di una ricetta, la sua esecuzione, e la sua storia. È un premio importante – prosegue Slepoj – che è nato nel 2017, ispirandosi alla storia della famiglia Giaccari del Salento, con il loro prestigioso ristorante gestito da una cuoca salentina di 86 anni che continua dall’età di 7 anni a fare le sue orecchiette”. “La premiazione per la sesta edizione – ha annunciato la famiglia Giaccari presente all’evento – sarà il 23 Settembre a Santa Maria di Leuca”. Al Premio Iolanda possono concorrere tutte le case editrici italiane inviando un’opera ed un autore pubblicata tra il 1° marzo 2022 e il 30 luglio 2023. Il Premio è dedicato esclusivamente ai libri che trattano di storie e personaggi del cibo, di prodotti e territori, di cucina, di ricette e dei mestieri del cibo. Per il quarto anno, è stato ricordato nel corso della giornata, il Premio Iolanda avrà anche una sezione dedicata esclusivamente alla letteratura del vino: “Vogliamo celebrare – hanno infatti affermato i giurati Alvaro De Anna e Rossana Bettini – la grande memoria storica del vino che fa parte dell’antichità e della nostra cultura”.
“Celebrare insieme a Davide Paolini questo mondo del contenuto del food e del vino italiano – ha concluso Slepoj – la rende sicuramente un’esperienza unica, un premio importante che promuove gli scrittori che dentro i loro romanzi ci fanno attraversare la grande esperienza culturale italiana della cucina e delle ricette”. Per entrambi i premi, le opere da sottoporre all’operato della giuria dovranno essere inviate da ciascuna casa editrice dal 4 maggio al 10 agosto all’indirizzo di ogni membro della giuria ed alla segreteria del Premio.