La protesta dei dipendenti di AmazonNew York, 31 mag. (askanews) – Circa 1.900 dipendenti di Amazon in tutto il mondo abbandoneranno il posto di lavoro, intorno alle 21 italiane, per protestare contro la leadership dell’azienda ed evidenziare le loro preoccupazioni per i recenti licenziamenti, l’obbligatorietà del rientro in ufficio e la cancellazione di alcune politiche di impegno sul clima.
Lo sciopero è stato organizzato in parte da Amazon Employees for Climate Justice, che ha ripetutamente sollecitato l’azienda a mantenere le sue promesse sulla battaglia al cambiamento climatico, soprattutto dopo che un report interno ha mostrato che le emissioni di carbonio nel 2021 sono aumentate del 40% rispetto al 2019. Inoltre è stata cancellata la politica Shipment Zero, che impegnava Amazon a rendere metà di tutte le sue spedizioni carbon neutral entro il 2030. I dipendenti sono allarmati anche dai recenti piani di licenziamento che hanno lasciato a casa 27.000 lavoratori nelle divisioni di cloud computing, pubblicità e vendita al dettaglio. Infine i lavoratori protestano per l’obbligo di ritorno in ufficio, scattato il primo maggio. Nonostante varie lettere e petizioni al Ceo, Andy Jassy, non si sono registrate azioni di risposta alle richieste.