Istanbul, 6 giu. (askanews) – Ita Airwyas si appresta ad entrare nel gruppo Luftansa con un impianto industriale solido e strategie ben consolidate. Ne è convinto Fabio Lazzerini Ad e General manager della compagnia, intervistato da askanews nel corso del 79esimo Iata Agm in corso ad Istanbul.
“Questo è un momento oggettivamente storico della compagnia – commenta Lazzerini – siamo partiti nel maggio 2020 nel pieno della pandemia con un documento di sei pagine nel quale descrivevo all’allora governo cosa andava fatto per rilanciare la compagnia. Il cda si è riunito per la prima volta nel novembre 2020, il piano industriale è stato presentato al parlamento nel dicembre 2020. Poi la negoziazione con la Commissione Ue che ha ci ha dato il via libera il 15 luglio 2021. Abbiamo iniziato a volare il 15 ottobre 2021 in mezzo alla Pandemia e allo scoppio della guerra in Ucraina con l’aumento dei prezzi del carburante. Quest’anno – dice Lazzerini – chiuderemo il semestre con ricavi superiori del 6% rispetto al budget, il primo trimestre ha chiuso con una cassa superiore del 18% rispetto al budget e il 14% sopra budget di Ebitda. E’ una compagnia che abbiamo instradato con risultati direi decisamente migliori delle aspettative e adesso stiamo chiudendo quel percorso iniziato tre anni fa inserendo la compagnia in un gruppo forte che gli darà un futuro”. In particolare, sottolinea Lazzerini “l’accordo ha vari pezzi ma la cosa importante è che Lufthansa ha deciso questo investimento sulla base del piano industriale di Ita, rivisto nel cda di gennaio 2023 sulla base delle nuove condizioni di mercato. Un busisness plan che prevede di crescere nella flotta e nei collegamenti soprattutto di lungo raggio. Non vogliamo fare la guerra alle low cost, Ita nasce per servire il mercato premium, il mercato corporate, il mercato leisure premium. Questo è quello che dobbiamo fare riallacciando i collegamenti con destinazioni di lungo raggio. Il nostro obiettivo – spiega ancora l’ad di Ita Airways – è sempre stato questo, servire Fiumicino rendendolo un hub eccellente e gestire Linate in maniera sempre più efficiente. Sullo scalo milanese stiamo crescendo del 40% rispetto allo scorso anno con meno aerei rispetto a quelli che aveva Alitalia. Questa è la filosofia che Lufthansa ha sposato”.
Nel contesto della strategia di crescita si inserisce anche la scelta di Airbus come fornitore di aeromobili. Una scelta che, commenta Lazzerini, “sta già dando i suoi frutti. Quest’anno chiuderemo con circa il 50% di aeromobili di nuova generazione, il che vuol dire un consumo medio di carburante del 27-30% inferiore rispetto agli aerei che restituiamo. Quindi sostenibilità ambientale ed economica con un servizio migliore ai passeggeri. E un’interoperabilità che genera migliore efficienza. Siamo l’unica compagnia importante europea che ha la certificazione per il cosiddetto mix fit flight, cioè i nostri piloti potranno comandare dall’A320 fino all’A350 tra breve-medio raggio e lungo raggio e viceversa”. Secondo Lazzerini, quindi, si tratta di un bilancio molto positivo: “In poco più di 18 mesi – ribadisce – abbiamo risultati superiori al budget, inseriamo la compagnia in un gruppo nel quale possiamo avere benefici dal punto di vista dei ricavi, del network ma, sopratutto, dal punto di vista dell’innovazione, dell’efficienza e delle sinergie. Due compagnie assolutamente complementari. Abbiamo completamente riconfigurato la vecchia Alitalia: dall’handling, alla manutenzione, entrambi in outsourcing, ai sistemi che ora sono solo in cloud. E anche un approccio diverso al cliente che ora ha una valutazione 3-4 superiore alla media europea. Abbiamo riconfigurato le business class dei nuovi aerei rendendole più grandi coerentemente con la nostra strategia e i risulati ci stanno premiando. Negli ultimi mesi il load factor business sul lungo raggio è stato attorno al 95-97%. Scelte strutturali che adesso sono un beneficio per il futuro dell’azienda”.
Infine il capitolo sindacale, un punto spesso dolente nella gestione della vecchia Alitalia: “La situazione – dice Lazzerini – è decisamente buona. Abbiamo rinnovato il contratto di lavoro a gennaio. Trattandosi di una start up tre anni fa eravamo partiti con condizioni contrattuali decisamente aggressive per poter destinare risorse allo sviluppo della compagnia. Abbiamo poi riconosciuto con le organizzazioni sindacali che questa fase è passata e abbiamo rivisto le condizioni contrattuali avvicinandole alla media del mercato. Siamo ancora sotto la media ma abbiamo voluto premiare i nostri dipendenti che ci hanno dato fiducia. In questo momento l’azienda è totalmente stabile sul fronte dei rapporti sindacali”.