Ucraina: rientrata in Italia missione pace Festival Canzone Cristiana
Ucraina: rientrata in Italia missione pace Festival Canzone CristianaRoma, 8 giu. (askanews) – La “Missione per la Pace” in Ucraina del Festival della Canzone Cristiana è rientrata in Italia dopo tre giorni colmi di visite e incontri. La “Missione per la Pace” del Festival della Canzone Cristiana www.sanremofestivaldellacanzonecristiana.it ha voluto consegnare il proprio messaggio cristiano di speranza al popolo ucraino martoriato dalla guerra e dalle sue tragiche conseguenze. Il Cantautore Fabrizio Venturi, Direttore artistico del Festival, insieme al giornalista Biagio Maimone, ha partecipato, il 2 giugno, alla Festa della Repubblica italiana, organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Kiev. Fabrizio Venturi ha espresso la propria solidarietà al popolo ucraino: “Siamo qui ad attestare la vicinanza del popolo italiano al popolo ucraino martoriato dalla guerra, ma anche per offrire un contributo, mediante il messaggio cristiano del nostro Festival, affinché si arresti definitivamente il genocidio di infinite persone innocenti, appartenenti all’una e all’altra sponda. Un pensiero e una preghiera va alle vittime che muoiono negli scontri, siano essi russi, siano essi ucraini. E non vi è dubbio che ucraini e russi innocenti muoiono a causa della guerra. La guerra semina solamente morte per tutti. La parola di Gesù ci insegna ad essere fautori della Pace: è questo il nostro messaggio, che desideriamo giunga nei cuori di chi decide le sorti del popolo ucraino”. Come da programma, prima di entrare nella Capitale, la delegazione del Festival della Canzone Cristiana ha visitato la Città di Irpin, distrutta dagli attacchi delle forze russe, la quale dista 7 chilometri da Kiev. Venturi si è recato dal Sindaco Oleksandr Markushin per esprimergli la propria solidarietà e, nel contempo, la propria vicinanza ai cittadini di Irpin. Ha invitato il Sindaco alla prossima edizione del Festival della Canzone Cristiana, che si terrà a Sanremo, al quale ha rivolto le seguenti parole: “È davvero straordinaria la vostra forza vitale che vi ha consentito di ricostruire la città in poco tempo. In guerra non vi sono vincitori e vinti, ma il grande affanno e la grande sofferenza dell’essere umano. Vedere un Sindaco che protegge con un immenso afflato d’amore i suoi cittadini è davvero emozionante. La invito ufficialmente a Sanremo per la prossima edizione del Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2024″. Il giorno successivo ha visitato, insieme ad alcuni Sindaci ucraini, l’Ospedale Pediatrico Kyiv Regional Children’s Hospital, il cui Ceo è la Dottoressa Kateryna Savinova, la quale ha dichiarato:”Grazie alla solidarietà del vostro Paese molti bambini ucraini sono stati curati in Italia. Nel nostro centro Pediatrico lavorano 100 chirurghi e 160 infermieri. Stiamo aprendo diversi reparti, tra cui quello di oncologia e chiediamo sostegno”. Erano presenti all’incontro diversi Direttori di altri Ospedali pediatrici, tra cui il Direttore di un Ospedale civile devastato dagli attacchi militari dell’esercito russo. Alcuni di essi emozionati hanno raccontato le atrocità subite dalla popolazione a causa della guerra, nonché il dolore per la sofferenza e la morte di molti innocenti. Nel corso della visita ai bambini ricoverati nella struttura ospedaliera, Fabrizio Venturi ha voluto esprimere loro il proprio amore cantando la canzone ‘Caro Padre’, un inno alla fede, una preghiera cantata nello stile pop rock. “È importante rinforzare il ponte umanitario tra l’Italia e l’Ucraina. Ho assistito, in prima persona, alla devastazione della guerra e alle sue drammatiche conseguenze. Intendo impegnarmi per aiutare la popolazione ucraina” ha dichiarato Venturi, il quale ha aggiunto: “Molta commozione hanno suscitato in me i bambini ricoverati nell’Ospedale pediatrico. Ho voluto regalare loro un sorriso cantando. Ad un bambino colpito dalle schegge di una bomba, sganciata due giorni fa, ho regalato il mio disco ‘Caro Padre’ ed ho giocato con lui. Ho compreso, con grande amarezza, che i bambini sono coloro che maggiormente subiscono le atrocità della guerra”.