BBC riesce a intervistare gente in Nordcorea: situazione drammatica
BBC riesce a intervistare gente in Nordcorea: situazione drammaticaRoma, 14 giu. (askanews) – La BBC ha realizzato un pericoloso e clamoroso reportage pubblicato oggi: con l’aiuto di Daily NK, è riuscita a intervistare tre persone all’interno della Corea del Nord – paese sigillato ai media esteri – i quali hanno parlato di una situazione drammatica, di un paese alla fame.
Una donna che vive nella capitale Pyongyang ha detto alla BBC di conoscere una famiglia di tre persone che era morta di fame a casa. “Abbiamo bussato alla loro porta per dar loro dell’acqua, ma nessuno ha risposto”, ha detto Ji Yeon. Quando le autorità sono entrate, le hanno trovate morte. I nomi delle persone intervistate sono stati cambiati per proteggere la loro sicurezza.
Un operaio edile che vive vicino al confine cinese, Chan Ho, ha detto che le scorte di cibo sono così scarse che cinque persone nel suo villaggio erano già morte di fame. “All’inizio avevo paura di morire di Covid, ma poi ho iniziato a preoccuparmi di morire di fame”, ha detto. La Corea del Nord non è mai riuscita a produrre cibo a sufficienza per i suoi 26 milioni di abitanti e negli anni ’90 ha vissuto una devastante crisi alimentare provocata dal collasso del sistema statale di distribuzione.
A gennaio 2020 il leader Kim Jong Un ha ordinato la chiusura ermetica dei confini per impedire l’arrivo della pandemia Covid-19. Ma le autorità hanno interrotto anhce tutto il commercio, impedendo così anche l’afflusso di fertilizzanti, macchinari e componenti necessari all’agricoltura. Anche il contrabbando è stato impedito in maniera draconiana. Una commerciante di un mercato del nord del Paese – illegale, ma in passato tollerato – ha detto che quasi tre quarti dei prodotti nel suo mercato locale provenivano dalla Cina, ma che ora è “vuoto”. Lei, come altri che si guadagnano da vivere vendendo merci contrabbandate da oltre confine, ha visto scomparire gran parte del suo reddito. Ha raccontato che la sua famiglia non ha mai avuto così poco da mangiare e che di recente le persone hanno bussato alla sua porta chiedendo del cibo perché erano così affamate.
Da Pyongyang, Ji Yeon ha detto di aver sentito di persone che si sono suicidate in casa o sono scomparse tra le montagne per morire, perché non potevano più guadagnarsi da vivere. Lei stessa fa fatica a nutrire i suoi figli. Una volta è rimasta due giorni senza mangiare e ha pensato che sarebbe morta nel sonno. Lo stesso leader nordcoreano Kim Jong Un ha accennato alla gravità della situazione, a un certo punto parlando apertamente di una “crisi alimentare”, mentre compiva vari tentativi per rilanciare la produzione agricola. Gli intervistati dalla BBC hanno anche confermato che il governo ha utilizzato gli ultimi tre anni per aumentare il controllo sulla vita delle persone, rafforzando le pene e approvando nuove leggi. Il numero dei fuggiaschi verso la Cina è crollato a causa del controllo diventato asfissiante. Prima della pandemia, più di 1.000 persone fuggivano dal paese ogni anno, attraversando il fiume Yalu verso la Cina, secondo i numeri diffusi dal governo sudcoreano. La commerciante di mercato ha detto che è diventato impossibile scappare. “Se ti avvicini al fiume ora ti verrà data una dura punizione, quindi quasi nessuno sta attraversando”, ha detto. L’operaio edile Chan Ho ha detto che il figlio del suo amico ha recentemente assistito a diverse esecuzioni a porte chiuse. In ognuna, tra le tre e le quattro persone erano state uccise per aver tentato la fuga. “Ogni giorno diventa più difficile vivere”, ci ha detto. “Una mossa sbagliata e sei di fronte all’esecuzione”.