Petizione Cia per salvare grano italiano a quota 50.000 firme
Petizione Cia per salvare grano italiano a quota 50.000 firmeRoma, 15 giu. (askanews) – Raggiunta quota 50mila firme per la petizione nazionale “salva grano Made in Italy”, organizzata da Cia-Agricoltori Italiani sulla piattaforma change.org, che ha raccolto l’adesione di cittadini, produttori ed enti pubblici uniti nella difesa del settore dalla crisi dei prezzi e dai ripetuti attacchi speculativi. La petizione è pronta ad arrivare sul tavolo delle istituzioni per chiedere interventi immediati e concreti a tutela del grano e della pasta tricolore.
E situazione non accenna a migliorare, con il prezzo del grano sceso del 40% nelle ultime settimane, mentre quello della pasta sullo scaffale è aumentato in media del 30%. Per coltivare il grano duro, argomenta la Cia, ci vogliono circa 1.400 euro per ettaro. Con le quotazioni attuali, i produttori non riescono nemmeno a coprire le spese perché sono costretti a vendere a 1.100 euro per ettaro (-300 euro). L’Italia è il primo produttore di grano duro in Europa con circa 1,2 milioni di ettari impegnati e per Cia “non si può, assolutamente, rischiare di mettere a repentaglio le produzioni nazionali, tanto più che il Paese resta, comunque, il secondo importatore al mondo.
“La nostra petizione è più di una battaglia per il grano -commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – è un’azione nazionale, a difesa di un prodotto cardine dell’agroalimentare italiano, che interpreta quella che è la più grande sfida per il futuro di tutta la nostra agricoltura. Questo perché affronta tre questioni cruciali: lo squilibrio lungo la catena del valore che penalizza gli agricoltori, il conseguente abbandono delle coltivazioni, a causa degli alti costi di produzione, e il rischio per la sicurezza e la sovranità alimentare”.