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Tutti pazzi per l’agricoltura multifunzionale (85%) e i suoi servizi

Tutti pazzi per l’agricoltura multifunzionale (85%) e i suoi serviziRoma, 22 giu. (askanews) – Per gli italiani, chi garantisce maggiormente la sicurezza dei prodotti alimentari sono i produttori/coltivatori (77%) e il mercato contadino (64%). In particolare, è proprio il mercato contadino a rappresentare il canale di acquisto prediletto per i prodotti agricoli (69%), per i quali viene apprezzata la qualità alimentare (41%) e soprattutto il rapporto qualità/prezzo (39%, ben +13% rispetto alla precedente rilevazione). Alla domanda se la presenza dei mercati contadini è favorita dalle amministrazioni comunali, il 45% risponde in modo affermativo: l’87% degli intervistati dichiara che sarebbe importante averli nei quartieri di residenza o a una distanza prossima. È quanto afferma il XIII Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura”, con focus su I Mercati contadini realizzato da Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi, in collaborazione con Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, presentato questa mattina a Palazzo Rospigliosi, sede nazionale di Coldiretti, in occasione del convegno “Agricoltura e risorse idriche: le sfide dell’emergenza climatica”, trasmesso in diretta streaming su Radio Radicale.

L’incontro è stato aperto da Vincenzo Gesmundo (Segretario Generale Coldiretti): “La legge di orientamento fortemente voluta dalla Coldiretti ha rappresentato una svolta storica per l’agricoltura italiana aprendo nuove opportunità di reddito e lavoro per le imprese e per il Paese nel segno della sostenibilità e del legame con il territorio” ha affermato nell’evidenziare “la crescita delle nuove attività che vanno oggi dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili, in una filiera agroalimentare che vale oggi dal campo alla tavola 580 miliardi”. Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde e promotore della campagna #NoFakeFood): “Dal XIII Rapporto è evidente che gli italiani ritengono importante il ruolo degli agricoltori rispetto alla tutela e alla buona conservazione dell’ambiente, soprattutto in termini di manutenzione del territorio contro frane e alluvioni, coltivazione di cibo biologico e come presidio contro il fenomeno della cementificazione. Proprio dalla riforma che ho firmato nel maggio 2001, sono nate quelle realtà che oggi rappresentano le nuove forze di rilancio del Paese. Parliamo dell’universo degli agriturismi, agriasilo, fattorie didattiche, farmer market e altri nuovi servizi che hanno preso vita anche grazie all’azione di una nuova generazione di giovani agricoltori innovativi ed ecodigital. Tuttavia, come pone in evidenza il Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo Sviluppo delle Risorse Idriche (WWDR) 2023, la minore disponibilità di acqua per l’irrigazione dovuta alla crescente domanda urbana apre un ventaglio di criticità. Per accelerare l’attuazione dell’economia circolare, necessaria nel settore idrico e agroalimentare, è fondamentale l’impegno attivo di attori di diversi settori verso le transizioni ecologica e digitale”.

Ettore Prandini (Presidente Coldiretti): “L’Italia può oggi contare sull’agricoltura più green d’Europa con 5450 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 320 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche ma nel Belpaese ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e su 533 varietà di olive contro le 70 spagnole con ben 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio” ha affermato nel sottolineare che “si tratta di un patrimonio che va difeso anche garantendo che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute”. Il convegno è stato promosso da Fondazione UniVerde e Coldiretti con il supporto di UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme, in collaborazione con Noto Sondaggi, Fondazione Campagna Amica, ANBI – Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue e il magazine Innovazione.PA, con GMT, Menowatt Ge, EPM, AVR federata Anima Confindustria, Almaviva in qualità di Event partners e con Radio Radicale, Askanews, Italpress, La Notizia, TeleAmbiente, Opera2030, SOS Terra Onlus quali Media partners.

Antonio Noto, Direttore di Noto Sondaggi, ha presentato i dati del XIII Rapporto secondo cui l’85% degli italiani conosce e considera l’agricoltura multifunzionale un importante settore di sviluppo dell’economia italiana. Tuttavia gli italiani chiedono di incentivare l’attenzione riservata all’agricoltura da parte delle Istituzioni e valorizzare gli agricoltori e il loro lavoro. Il 71%, inoltre, ritiene i prodotti agricoli italiani più saporiti, più genuini (68%) e più controllati (67%) rispetto a quelli provenienti dagli altri Paesi. I dati dell’indagine evidenziano inoltre la tendenza secondo cui per i prodotti agroalimentari made in Italy all’estero è necessaria una certificazione che ne garantisca l’origine (confermato dall’87% degli italiani): stando al giudizio del campione, non sarebbero infatti sufficientemente tutelati (66%). Tra le varie opzioni spicca la scelta dell’agriturismo come meta di soggiorno e ristorazione, motivata dal desiderio di contatto con la natura (59%) e graditissimi sono i servizi offerti tra cui: agriturismo con ospitalità per dormire (88%), vendita diretta di prodotti (87%), agro asili (86%). La stragrande maggioranza degli italiani (ben l’87%) ritiene importante, per il rilancio del turismo, la presenza di agriturismi lungo il percorso della via Francigena e dei cammini d’Italia. In un messaggio, Gian Marco Centinaio (Vicepresidente del Senato della Repubblica) ha sottolineato: “L’agricoltura, in particolare quella italiana, è in prima fila nel combattere gli effetti del cambiamento climatico. E la gestione dell’acqua rappresenta in questo quadro una priorità. L’esperienza e la conoscenza del territorio, unite a un utilizzo sapiente delle nuove tecnologie, possono fare da guida alle Istituzioni e agli altri settori economici per ottenere risultati più efficaci. Importante è anche la condivisione di know how e strumenti avanzati a livello internazionale, come ho potuto verificare anche recentemente confrontandomi con il ministro dell’Agricoltura di Taiwan, nel corso del mio viaggio sull’isola”.

Francesco Lollobrigida (Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste), in un messaggio video, ha evidenziato: “Il Governo ha investito fin dal primo momento per affermare azioni concrete sul fronte del cambiamento climatico. Per far fronte alle conseguenze della siccità abbiamo approvato un decreto con semplificazioni per realizzare infrastrutture idriche, vasche di raccolta di acque, impianti di desalinizzazione. Con la Legge di bilancio abbiamo destinato 225 milioni di euro per lo sviluppo di progetti innovativi che sostengano la produttività nei settori dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura attraverso la diffusione di nuove tecnologie, rafforzando le produzioni e migliorando anche la gestione della risorsa idrica. Puntiamo sulle Tecniche di evoluzione assistita, di cui abbiamo autorizzato la sperimentazione in campo con un emendamento al Dl. Siccità, cosa ben diversa da degenerazioni come gli Ogm, per avere colture produttive più resistenti al cambiamento climatico e a parità di consumo del suolo. Dopo la recente alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna e il Centro Italia, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a una serie di misure tra cui, per il settore agricolo, indennizzi alle imprese danneggiate. Il nostro obiettivo è superare la logica emergenziale con una strategia di lungo termine: presidio del territorio, tutela del paesaggio, conservazione della biodiversità e la cura di ciò che la terra ci offre, sono elementi legati a doppio filo alle attività agricole, di allevamento e di pesca”. Maria Elisabetta Alberti Casellati (Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa): “Oggi nessuna regione italiana, nessuna comunità, nessuno di noi può considerarsi esente dal rischio di fenomeni climatici di intensità estrema. Servono pertanto risposte urgenti e adeguate alle caratteristiche peculiari di ciascun territorio, dalla realizzazione di dighe più efficienti a un uso complessivo dell’acqua più responsabile, garantendone il recupero e il riutilizzo, oltre che una distribuzione equa e una riserva minima costante. Sono orgogliosa dell’azione intrapresa dal Governo in questi primi mesi dal suo insediamento. A marzo il Presidente Meloni ha istituito una Cabina di Regia per monitorare la crisi idrica. A ciò si è aggiunta l’istituzione di un ‘Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica’, incarico affidato al Dott. Nicola Dell’Acqua. Si tratta di passi importanti e concreti per affrontare non soltanto i problemi più urgenti, per i quali sono stati già stanziati, tra l’altro, oltre 100 milioni di euro, ma anche per impostare gli interventi in maniera strategica, in un’ottica di prevenzione e gestione, oltre che emergenziale. Servono procedure snelle per fornire risposte concrete e urgenti ai territori e interventi di potenziamento e adeguamento delle infrastrutture. In qualità di Ministro delle Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa, sono impegnata a promuovere cambiamenti strutturali e normativi volti a garantire un quadro di riferimento chiaro e stabile, a beneficio dei cittadini e delle imprese”. La candidatura “La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale”, e la sua eventuale iscrizione, per la larga maggioranza degli italiani (68%) favoriranno la difesa e la valorizzazione dell’agricoltura. Una maggiore conferma delle necessità di salvaguardia dell’elemento culturale, proviene dal giudizio sui piatti italiani all’estero: in occasione di viaggi in Europa o nel mondo, per turismo o lavoro, il 60% afferma di aver trovato piatti, ricette o prodotti alimentari italiani taroccati o stravolti. Apprezzata e valutata positivamente dalla maggioranza degli intervistati anche la campagna #NoFakeFood, realizzata da Fondazione UniVerde, Opera2030.org, SOS Terra Onlus in collaborazione con molti content creators per difendere i prodotti agroalimentari italiani da agropirateria e Italian sounding: fenomeni diffusi che sottraggono miliardi di euro all’export italiano, con quantitativi di cibi contraffatti che superano in valore quello degli originali. Ecco perché occorre investire sulla diffusione di tutte le tecnologie che garantiscono tracciabilità e sicurezza. Con il coordinamento di Gianni Todini (Direttore di Askanews), al panel su “Agricoltura e cambiamento climatico” sono intervenuti anche Maurizio Martina (Vicedirettore Generale della FAO) e Stefano Vaccari (Direttore Generale CREA). Appare chiaro che il cambiamento climatico avrà impatti negativi su tutte le dimensioni della sicurezza alimentare. Lo sviluppo agricolo sostenibile è il fulcro per aumentare l’efficienza nella gestione delle risorse idriche ed energetiche, rafforzare i mezzi di sussistenza rurali, promuovere l’equità e il benessere sociale: la via per raggiungere questi obiettivi è l’adozione di un approccio sistemico. Proprio la FAO ha sviluppato un quadro economico per la valutazione dell’uso dell’acqua riciclata proveniente dalle aree urbane in quelle destinate all’agricoltura irrigua, come parte di un processo di pianificazione globale nelle strategie di allocazione delle risorse idriche, presentando un utilizzo economicamente più efficiente e sostenibile dell’acqua. Tale strategia viene evidenziata nel Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche (WWDR) 2023 con focus su “Partenariati e cooperazione per l’acqua”, la cui traduzione ufficiale in italiano è stata presentata in videomessaggio da Michela Miletto (Direttore di UNESCO World Water Assessment Programme, WWAP). Le evidenze scientifiche della crisi idrica sono ineccepibili, ecco perché vanno sempre più posti al centro del dibattito i temi della giustizia e dell’equità nella gestione delle risorse idriche, rafforzando i partenariati in tutte le dimensioni della sostenibilità. La traduzione ufficiale del WWDR2023, sostenuta da partner virtuosi, e frutto della collaborazione tra la Fondazione UniVerde e l’UNESCO WWAP con il supporto dell’IISPA, si rinnova ormai dal 2018 ed ha notevolmente contribuito alla diffusione di una maggiore informazione e a un più alto grado di sensibilizzazione intorno al tema dell’acqua a tutti i livelli, permettendo all’Italia di elevarsi verso le prime posizioni al mondo per numero di download del Documento e di stimolare i necessari interventi di Istituzioni e imprese, a favore della tutela della risorsa idrica e per il conseguimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 6 dell’Agenda 2030. Il volume è stato tradotto in italiano grazie al supporto di Menowatt Ge, GMT, EPM, AVR federata Anima Confindustria. A seguire si è svolto il panel “La corretta gestione delle risorse idriche” con gli interventi di Silvano Pecora (in rappresentanza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Andrea Guerrini (Componente del Collegio ARERA e Presidente WAREG, European Water Regulators), Francesco Vincenzi (Presidente ANBI), Maurizio Montalto (Presidente IISPA). La gestione equa, efficiente e sostenibile dell’acqua riconosce la risorsa idrica come bene sociale ed economico, la cui quantità e qualità determinano la natura stessa del suo utilizzo. La complessità delle relazioni tra acqua e utenti, economie ed ecosistemi, richiede una gestione integrata che tenga conto delle sinergie, degli usi e del valore intrinseco della risorsa quale Bene comune universale. È dunque necessario costruire capacità, adattabilità e resilienza per la sua pianificazione e corretta gestione. Cinque le best practice per la corretta gestione delle risorse idriche presentate al convegno: Emanuele Giglio (Responsabile reparto R&D di GMT): “GMT invita i propri dipendenti, sia nei propri uffici sia nelle rispettive abitazioni, oltre che ad un uso cosciente della risorsa idrica anche al corretto utilizzo di sistemi di risparmio come limitatori di flusso d’acqua nei rubinetti e scarico WC con doppio flusso. In ambito aziendale GMT ha effettuato degli interventi per l’implementazione di sistemi di micro irrigazione in agricoltura comportando risparmi di acqua superiori al 30%”. Adriano Maroni (Fondatore di Menowatt Ge): “L’attenzione alle tematiche del clima e dell’efficienza energetica è da sempre il fondamento delle nostre attività. Oggi, sempre di più, i nostri sistemi sono tarati per controllare e gestire le risorse che sono fondamentali per noi umani. Il metering e il controllo delle perdite saranno il centro di sviluppo del nostro futuro”. Carmine Esposito (Consigliere delegato di EPM): “La nostra mission, come quella di tante altre aziende impegnate nel settore dell’energy e facility management, è anche quella di tutelare il Bene comune acqua, risorsa di pubblica utilità che purtroppo scarseggia. Il processo di valorizzazione riguarda anche e soprattutto la tutela del bene e sta anche nell’evitarne gli sprechi, come ad esempio nel settore agricolo. Dobbiamo avviare una grande campagna di sensibilizzazione ed informazione dei cittadini per mettere all’ordine del giorno questo tema così attuale ed urgente”. Alessandro Durante (Segretario Generale AVR – Associazione italiana costruttori Valvole e Rubinetteria federata Anima Confindustria): “Limitare le perdite idriche è una priorità assoluta, oggi più che mai. A tale scopo è fondamentale investire in infrastrutture moderne e ben mantenute per ridurre le perdite durante il trasporto e la distribuzione dell’acqua. Proprio qui, un anno fa, abbiamo ipotizzato di realizzare una serie di linee guida per supportare i Comuni italiani nella realizzazione di bandi per il Pnrr dedicati all’efficientamento delle infrastrutture idriche, e così abbiamo fatto. Oggi presentiamo uno strumento concreto per aiutare le nostre amministrazioni locali a mettere in campo un reale cambiamento”. Massimiliano Evangelista (Sales Strategic Lead Ambiente e Territorio di Almaviva): “I cambiamenti climatici portano gravi danni al nostro ecosistema che deve affrontare, da un lato, la water scarcity e, dall’altro, eventi meteo estremi. Acqua e territorio rappresentano le principali infrastrutture economiche della società e devono essere tutelati. È necessario creare un ecosistema digitale per il monitoraggio della disponibilità di acqua al fine di razionalizzarne il fabbisogno umano, animale, industriale e soprattutto agricolo, che richiede il 60% del totale. Sensoristica IoT, Remote Sensing, Web GIS, Intelligenza Artificiale, Big Data, Analytics, Digital Twin sono gli asset tecnologici necessari per abilitare la gestione virtuosa della risorsa idrica, tutelare i cittadini e salvaguardare il territorio. La soluzione Almaviva supporta le decisioni tramite individuazione delle zone a rischio e delle aree da attenzionare, simulazioni, analisi di scenario e gestione emergenze, early warning per il monitoraggio in tempo reale”.