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A Cantina Arnaldo Caprai il premio Unhcr per integrazione rifugiati

A Cantina Arnaldo Caprai il premio Unhcr per integrazione rifugiatiMilano, 26 giu. (askanews) – L’azienda agricola Arnaldo Caprai di Montefalco (Perugia) è stata insignita dall’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino del prestigioso riconoscimento “Welcome. Working for refugee integration”, unica Cantina italiana ad essere premiata tra le aziende che hanno contribuito ad una società più inclusiva nei confronti di chi è stato costretto a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni.

Lo ha annunciato la stessa azienda, ricordando che dal 2016 la Arnaldo Caprai ha iniziato un percorso di collaborazione con la Caritas di Foligno e altre associazioni locali impegnate nel sociale per l’inserimento di immigrati nel mondo del lavoro, arrivando a trovare un impiego in Cantina a oltre 200 richiedenti asilo. Solo nell’ultimo triennio sono stati oltre cinquanta quelli provenienti dal Nord Africa che hanno lavorato in vigneto durante diversi periodi dell’anno. La collaborazione ha dato risultati molto promettenti visto che oltre il 60% dei migranti entrati in azienda ha riconfermato la presenza negli anni successivi stabilizzando la propria posizione lavorativa. “Siamo onorati di aver ricevuto questo riconoscimento di grandissimo valore etico e morale” ha dichiarato Marco Caprai, aggiungendo che “la sostenibilità di un’azienda non si sostanzia e non si risolve nella sola declinazione ambientale ed economica, perché un’impresa, a maggior ragione se agricola, e ancora di più se di vino, è parte integrante e attiva del territorio, protagonista anche della sua sostenibilità sociale. Negli ultimi anni siamo cresciuti e abbiamo quindi avuto la necessità di manodopera – ha aggiunto Caprai – ma anche la ferma volontà di affidarci a pratiche contrattuali limpide e giuste, grazie alla consulenza degli esperti di Confagricoltura, evitando di affidarci a ditte esterne per la manodopera necessaria: il welfare è un tema importante e serio per un’impresa che voglia essere realmente sostenibile”.

I migranti che hanno trovato il loro futuro nella celebre cantina umbra “sono ragazzi che si prestano al sacrificio, arrivano alle 6 di mattina, tanti di loro in bicicletta, facendo 6-7 chilometri, alcuni in motorino e, via via che le condizioni economiche lo permettono, in automobile” ha ricordato Marco Caprai, sottolineando che “sono una risorsa importante e spesso e volentieri sono la parte migliore dei Paesi da cui scappano: molti di loro hanno studiato, ed è bello vedere che qui trovano un’opportunità, un posto in cui mettere radici. È una storia – ha concluso – che sfata il mito dell’immigrazione che è soltanto un problema: non è così”. Il lavoro e la formazione degli addetti sono da sempre al centro degli interessi della Arnaldo Caprai, per questo motivo sviluppa programmi di training per sviluppare il potenziale dei propri dipendenti nel medio lungo termine ed è anche sede del corso ITS agroalimentare dell’Umbria per il settore vitivinicolo. Nei cinque anni di corso oltre 100 studenti hanno seguito lezioni in azienda e operato direttamente in vigneto e cantina e una dozzina di loro sono stati poi assunti al termine del corso.