Lombardia, Consiglio rinnova impegno contro dissesto idrogeologico
Lombardia, Consiglio rinnova impegno contro dissesto idrogeologicoMilano, 27 giu. (askanews) – Al termine di un lungo dibattito sul tema del rischio idrogeologico e alle politiche di adattamento al cambiamento climatico il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato a maggioranza (37 a favore, 18 contrari, 2 astenuti) un ordine del giorno sostenuto dalla maggioranza che impegna il Presidente e la Giunta regionale a proseguire nell’attuazione delle politiche e delle azioni fin qui realizzate per il contrasto al dissesto idrogeologico. Tra gli impegni c’è anche quello di promuovere l’utilizzo del Geoportale della Lombardia quale strumento di condivisione delle informazioni territoriali e degli interventi realizzati da Regione Lombardia.
Il dispositivo, sottoscritto da Christian Garavaglia (FdI), Alessandro Corbetta (Lega), Fabrizio Figini (Forza Italia), Giacomo Cosentino (Lombardia Ideale), Nicolas Gallizzi (Noi Moderati), Jonathan Lobati (Presidente Commissione Territorio) e Alessandro Cantoni (Presidente Commissione Ambiente), rilancia inoltre l’azione della Lombardia nell’ambito della Conferenza delle Regioni, al fine di condividere con il Governo specifiche proposte: implementazione di una piattaforma unica nazionale per la raccolta dei fabbisogni e la finalizzazione degli investimenti per gli interventi di difesa suolo; rafforzamento delle strutture tecniche e previsione di percorsi autorizzativi accelerati per gli interventi, anche attraverso specifiche deroghe, analoghe a quelle previste dalle ordinanze di protezione civile. Per quanto riguarda il bacino del Po si chiede di valutare la fattibilità di interventi anche in ambiti diversi da quelli interessati dal progetto di rinaturazione, finalizzati a gestire le ripercussioni sulla portata di magra del fiume, garantendo una lama d’acqua su entrambe le sponde e favorendo anche una più efficiente navigabilità; promuovere, d’intesa con le Regioni, la messa a sistema delle risorse necessarie per la realizzazione degli interventi e per la progettazione e manutenzione delle opere; per quanto riguarda gli Enti Locali situati in aree a elevato rischio idrogeologico, si chiede il conferimento alle Regioni di risorse da destinare per potenziare la pianificazione territoriale e la pianificazione di emergenza. Respinti, invece, i due documenti presentati rispettivamente dalla coalizione PD-M5Stelle-Pattocivico-Avs e da Azione Italia Viva.
Preannunciando il voto contrario all’ordine del giorno della maggioranza, Michela Palestra del Patto Civico ha dichiarato la sua preoccupazione circa l’approccio della Giunta regionale. “Non c’è traccia di una prospettiva né del tentativo di non peggiorare la situazione – ha dichiarato – come anche attestato da Ispra che documenta come in Lombardia nel 2022 il consumo di suolo sia aumentato del 12,2%”. “Si è persa un’occasione straordinaria per cambiare le modalità di intervento, l’approccio per affrontare gli effetti del cambiamento climatico – ha dichiarato per il Pd Matteo Piloni -. Il problema non è cosa fa Regione Lombardia, ma il fatto che non è abbastanza”. Luca Marrelli (Lombardia Ideale) ha indicato la necessità di una sinergia con Enti Locali e Sindaci nel governo idrogeologico dei territori, oltre che di un maggiore coinvolgimento di Regione Lombardia nella gestione dei fondi del Pnrr. Milano, 27 giu. (askanews) – Nicola Di Marco ha dichiarato che il Movimento 5 Stelle non avrebbe votato il documento della maggioranza, lamentando le carenze dell’azione regionale sul contrasto al consumo di suolo e alla programmazione degli insediamenti della logistica. Durante il dibattito l’Assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi Gianluca Comazzi ha presentato i numerosi interventi realizzati da Regione Lombardia, per complessivi 925 milioni di euro. Uno sforzo a suo parere premiato dalla relazione di Ispra secondo cui “la Lombardia è 15° in Italia per consumo di suolo pro capite ed è ultima per consumo di suolo per addetto industria, in linea con l’obiettivo del -25% entro il 2025 e del -45% nel 2030”.