Nel 2022 crescono vendite gelato industriale (+4,7%), mercato vale 1,8 mld
Nel 2022 crescono vendite gelato industriale (+4,7%), mercato vale 1,8 mldMilano, 11 lug. (askanews) – Nel 2022 il mercato dei gelati industriali in Italia ha toccato gli 1,867 miliardi di valore in crescita del 10,3% rispetto all’anno prima, con 177.560 tonnellate prodotte per un consumo pro-capite pari a 2,18 chili. Sono i dati raccolti dall’Igi, l’Istituto del gelato italiano che lo scorso anno ha registrato vendite per oltre 3,8 miliardi di porzioni con un incremento del 4,7% rispetto al 2021. Per quanto riguarda l’export, secondo l’Igi sono finiti all’estero quasi 90mila tonnellate di gelato industriale per un valore di 357 milioni di euro con una crescita del 14,6% rispetto al 2021.
A trainare le vendite la forte ripresa dei volumi nel fuori casa, dove si registra un aumento del 20%, accanto a una crescita, più contenuta, del 3% nel retail. Per i consumi fuori casa, spiega l’Istituto, si tratta di una conferma del trend iniziato nel 2021 dopo la brusca contrazione avvenuta nel 2020 a seguito delle restrizioni Covid, mentre il un lieve rialzo delle vendite nella Gdo conferma la costanza di acquisto nel canale. Ma quali sono le tipologie di gelato confezionato che hanno contribuito a questa crescita? Nel fuori casa hanno fatto la parte del leone lo sfuso (+37,4%), le specialità da tavola in confezione singola (+28,5%) e gelati da passeggio in confezioni singole (11,3%). Nel retail, invece, si conferma l’andamento positivo del segmento trainate dei multipack (+4,1%) e la ripresa di vaschette e secchielli (+1,6%).
“Siamo soddisfatti che i dati confermino l’andamento positivo del comparto, ci auguriamo che l’andamento positivo prosegua e si consolidi anche per il 2023, andando a completare il recupero dei volumi di vendita preCovid – dichiara Michelangelo Giampietro, presidente Igi – Non sottovalutiamo, ovviamente, le incognite legate all’andamento dell’economia nazionale, tuttavia confidiamo che gli eventuali fattori di instabilità saranno gestiti e superati senza discostarci dai binari di una ripresa duratura”.