Sciame di calcinacci di asteroide dopo l’impatto con la sonda Dart
Sciame di calcinacci di asteroide dopo l’impatto con la sonda DartRoma, 21 lug. (askanews) – Il telescopio spaziale Hubble ha immortalato, attorno a Dimorphos, uno sciame di 37 macigni che potrebbero essersi staccati dalla superficie dell’asteroide a seguito dell’impatto con la sonda Dart della Nasa avvenuto lo scorso settembre, in quella che è stata la prima prova tecnica di difesa planetaria per testare la possibilità di deviare l’orbita di un corpo celeste potenzialmente pericoloso.
Nell’immagine diffusa dall’agenzia spaziale statunitense si vedono i 37 massi, di grandezza variabile da 1 a 6,7 metri, frutto del colpo assestato all’asteroide bersaglio dalla sonda da mezza tonnellata che si è schiantata sulla sua superficie a una velocità di 22.500 km/h. Autore dello scatto è il telescopio spaziale Hubble. Al di là del virtuosismo e del valore estetico, – si legge su Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica – è una fotografia che offre agli scienziati importanti dati scientifici, utili per comprendere in dettaglio cosa sia effettivamente accaduto il giorno dell’impatto, in attesa che la missione Hera dell’Esa – il cui lancio è in programma per il 2024 – arrivi sulla scena del delitto per documentarla da vicino.
I 37 macigni, che si stanno allontanando dall’asteroide a circa 1 km/h, hanno una massa complessiva pari allo 0,1 per cento della massa di Dimorphos, dicono le stime degli scienziati. Ed è plausibile che non si tratti di frammenti prodotti al momento dell’impatto, bensì che fossero già lì sparsi sulla superficie dell’asteroide. A suggerirlo è la presenza di macigni di analoghe dimensioni negli ultimi fotogrammi ultra-ravvicinati acquisiti da Dart pochi istanti prima di colpire il bersaglio. Stando ai calcoli del team che ha osservato con Hubble questi 37 frammenti, l’impatto dovrebbe aver dato una “scrollata” sufficiente a disperdere il due per cento dei massi presenti sulla superficie dell’asteroide. Un dato che consente di ottenere una stima delle dimensioni del cratere d’impatto prodotto da Dart, in attesa di misurarlo direttamente quando Hera giungerà sul posto.
Nel frattempo, gli scienziati dei team di Dart e del cubesat tutto italiano LiciaCube stanno studiando gli effetti dell’impatto anche attraverso le immagini raccolte sul luogo e in diretta dalla fotocamera Luke (LiciaCube Unit Key Explorer) di LiciaCube nei minuti immediatamente successivi alla collisione.