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I Paesi del Sud Europa e del Nordafrica che stanno lottando contro gli incendi

| Redazione StudioNews |

I Paesi del Sud Europa e del Nordafrica che stanno lottando contro gli incendiRoma, 26 lug. (askanews) – Almeno 9 Paesi del Mediterraneo devono fare i conti con l’emergenza incendi, mentre i roghi si sono propagati in Croazia e Portogallo, con migliaia di vigili del fuoco in Europa e in Nord Africa impegnati a cercare di contenere le fiamme alimentate da temperature elevate, condizioni di siccità e forti venti. L’Italia è tra i Paesi più colpiti, con roghi al Sud e violenti temporali al Nord. Almeno sette persone sono decedute ieri a causa dei nubifragi nel nord e degli incendi in Sicilia. Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, ha scritto su Facebook: “Stiamo vivendo in Italia una delle giornate più complicate degli ultimi decenni: nubifragi, tornadi, grandine-gigante al Nord; caldo torrido e incendi devastanti nel Centro-Sud. Lo sconvolgimento climatico impone a tutti noi un cambio di passo, senza alibi per alcuno”.

ALGERIA: Almeno 34 persone hanno perso la vita in Algeria, dove ieri 8.000 pompieri hanno lottato contro le fiamme nel nord del Paese. Gli incendi sono divampati complessivamente in quindici province, portando all’evacuazione di oltre 1.500 persone dalle loro proprietà. I testimoni hanno descritto la fuga dagli incendi che imperversano “come una fiamma ossidrica” e distruggono , abitazioni e località costiere e trasformando vaste aree forestali in lande annerite.

Il portale di notizie algerino Tsa ha citato l’Ufficio meteorologico nazionale, secondo cui le temperature hanno sfiorato i 50 gradi in alcune regioni. Secondo il ministero della Difesa, tra i morti ci sono dieci soldati intrappolati dalle fiamme a Beni Ksila, nella provincia di Bejaia. L’agenzia di stampa ufficiale Aps ha riferito lunedì sera che 34 persone sono morte in diverse regioni. Sospinti da forti venti, gli incendi hanno reso necessaria la chiusura di due valichi di frontiera con la vicina Tunisia, dove le fiamme sono state particolarmente feroci nella regione nord-occidentale di Tabarka. Più di 300 persone sono state evacuate dal villaggio costiero di Melloula, via mare e via terra, e i vigili del fuoco stanno ancora lottando contro le fiamme in tre aree del nord-ovest: Bizerte, Siliana e Beja. I pompieri hanno lottato per spegnere le fiamme che hanno distrutto foreste, agrumeti e noccioleti.

L’agenzia di stampa ufficiale Tap ha riferito di un decesso, quello del preside di una scuola morto per asfissia a causa di un incendio a Nafza, nel nord-ovest. SIRIA: Incendi sono scoppiati anche nei boschi di Latakia, un governatorato sul Mediterraneo nella Siria nord-occidentale. “Le squadre antincendio stanno lavorando per spegnere i massicci roghi scoppiati nei boschi della campagna settentrionale di Latakia, che sono ancora fuori controllo”, ha dichiarato l’agenzia North Press. auto parcheggiate.

GRECIA: Anche la Grecia è stata particolarmente colpita quest’estate: negli ultimi giorni le autorità hanno evacuato più di 20mila persone da case e resort nel sud dell’isola di Rodi. Secondo i dati del Ministero dei Trasporti, ieri circa 3mila turisti sono tornati a casa in aereo e gli operatori turistici hanno cancellato i viaggi programmati. Due piloti dei vigili del fuoco sono morti quando il loro aereo, che stava sganciando acqua sui roghi, è precipitato su una collina vicino alla città di Karystos, sull’isola di Eubea, a est di Atene. Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha dichiarato: “Dirò una cosa ovvia: di fronte a quello che l’intero pianeta sta affrontando, specialmente il Mediterraneo che è un hotspot del cambiamento climatico, non esiste un meccanismo magico di difesa, se ci fosse l’avremmo attuato”. FRANCIA: In Francia, quasi 100 vigili del fuoco stanno cercando di contenere un grosso incendio nei comuni di Cagnes-sur-Mer e Villeneuve-Loubet, vicino all’aeroporto internazionale di Nizza, hanno riferito le autorità. Il dipartimento Bouches-du-Rhone è stato posto ieri sotto “allarme rosso”, con le autorità che hanno previsto un “rischio molto elevato” di incendi. Più di 300 pompieri hanno lottato per contenere i roghi vicino alla città di Arles, ha dichiarato la polizia. CROAZIA: In Croazia, i venti erano talmente forti che gli aerei antincendio non sono riusciti a decollare, come riferito dai media locali. I vigili del fuoco hanno combattuto contro gli incendi che si stavano diffondendo a sud della città adriatica di Dubrovnik, meta turistica, nella tarda serata di ieri. MONTENEGRO: I venti hanno portato il disastro nel vicino Montenegro, dove due persone sono annegate e molte sono rimaste ferite a causa dei forti venti che hanno colpito la costa, hanno dichiarato le autorità portuali delle città di Ulcinj e Petrovac. SPAGNA: Ieri, un incendio in rapida espansione nel centro dell’isola spagnola di Gran Canaria ha indotto le autorità ad allontanare diverse centinaia di abitanti, a chiudere tre strade e a impiegare elicotteri antincendio. Antonio Morales, capo del Consiglio dell’isola di Gran Canaria, ha dichiarato che circa 100 vigili del fuoco e nove velivoli erano al lavoro per domare l’incendio che finora aveva bruciato 200 ettari di foresta. PORTOGALLO: In Portogallo, di solito uno dei Paesi europei più colpiti dagli incendi, secondo i dati dell’Unione Europea, centinaia di vigili del fuoco portoghesi si sono dati da fare ieri per domare le fiamme vicino alla popolare destinazione turistica di Cascais, con forti venti che hanno complicato gli sforzi. L’incendio è scoppiato in un’area montuosa del parco di Sintra-Cascais, che si estende per circa 145 chilometri quadrati a ovest di Lisbona. Più di 600 vigili del fuoco sono intervenuti sul posto e gli aerei hanno lottare contro le fiamme, ma hanno dovuto smettere la propria attività con il calare della notte. Il sindaco di Cascais, Carlos Carreiras, ha dichiarato che le raffiche fino a 60 chilometri orari hanno rappresentato la sfida più grande e che alcune persone sono state evacuate per precauzione. Il Portogallo è colpito da una diffusa siccità che interessa il 90 per cento del Paese.