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Sanità, Rocca: commissariamento nel Lazio? Nessuna ansia

Sanità, Rocca: commissariamento nel Lazio? Nessuna ansiaRoma, 26 lug. (askanews) – “Non siamo andati al Mef con l’ansia del commissariamento, perché non c’è. Ma è ovvio che finché sei in piano di rientro, se sbagli o ci sono numeri che non tornano, ci sono parametri rispetto ai quali scatta in automatico. Al momento non ci sembra ci siano queste condizioni, quindi non è questo il tema”. Così il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, nel corso di una conferenza stampa nella sede del Consiglio regionale dove, insieme all’assessore al Bilancio Giancarlo Righini, ha fatto il punto sulla giornata di ieri che ha visto la Regione protagonista la mattina in Corte dei Conti per la parifica della parte sanitaria del bilancio 2021, il pomeriggio al Mef per il tavolo sul monitoraggio del disavanzo sanitario.

“In questo dialogo molto serrato col ministero dell’Economia ci farebbe piacere venissero svincolate queste somme perché avrebbero un impatto favorevole. E la nostra intenzione sarebbe quella.di reinvestirli in sanità – ha sottolineato Rocca – ottanta milioni sono tanta roba, ma non è su questo che balla il commissariamento. Non ci stracciamo le vesti se dovessero arrivare a settembre perché è talmente delicata la situazione in regione Lazio che pur nel dispiacere di non avere subito questi soldi, comprendo le necessità del Mef di approfondire”. Righini, dal canto suo, ha ribadito che allo stato il disavanzo è poco sopra i 300 milioni e si partiva da 700 milioni ed è fiducioso che a fine anno questa somma sarà azzerata. Si tratta di “una sfida enorme arrivare a fine anno all’azzeramento del disavanzo sanitario, dobbiamo progressivamente ridurre, il Mef al tavolo ci dà delle indicazioni su cui lavorare e a queste ci atterremo- ha proseguito Rocca- Se i parametri vengono rispettati e il tavolo di verifica continuerà a vedere miglioramenti, il rischio commissariamento non c’è”.

Rocca ha spiegato poi che “a marzo non potevo escludere il rischio commissariamento perché c’erano 700 milioni sul groppone e non era chiaro il tendenziale, oggi invece la nostra posizione è di ottimismo e mi sembra di poter dire anche con grande trasparenza per tutto ciò che riguarda la spesa sanitaria”.