”Russia aumenterà i dazi sull’import di vino da Paesi ostili”
”Russia aumenterà i dazi sull’import di vino da Paesi ostili”Milano, 27 lug. (askanews) – I dazi sull’importazione di vino in Russia dall’Italia e dagli altri 48 Paesi ritenuti “ostili” aumenteranno dal 12,5% al 20% (e non meno di 1,5 dollari al litro). Il provvedimento, “non ancora pubblicato”, fa parte di un pacchetto che il governo russo starebbe introducendo come forma di ritorsione nei confronti dei Paesi che sostengono l’Ucraina. Lo scrive il quotidiano economico russo “Vedomosti”, spiegando che a riferirlo ai giornalisti è stato un rappresentante del ministero dello Sviluppo economico, facendo riferimento ad un provvedimento firmato dal Primo ministro Mikhail Mishustin.
Secondo il funzionario citato dal giornale, la domanda interna di vino sarà pienamente soddisfatta dalla produzione locale e dalle importazioni da Paesi amici e neutrali, spiegando che nel 2022 sono cresciute le importazioni di vini sudafricani, così come quelle di vini fermi dal Cile che sono aumentate in valore del 9%, e quelle dall’Armenia che hanno registrato un +161%. Le misure sono state concepite dal ministero “per proteggere i produttori nazionali, mantenendo però stabili i prezzi sul mercato del vino russo”. Il quotidiano economico in lingua russa pubblicato a Mosca, cita poi “Alexander Lipilin, direttore esecutivo della società commerciale di vini Fort” che prevede, nel caso il provvedimento diventasse ufficiale, aumenti al dettaglio dei vini “nemici” di almeno il 10% e, se la tassazione fosse davvero di 1,5 dollari al litro, il raddoppio del costo delle bottiglie.
Sergey Katyrin, presidente della Camera di commercio e industria, ha spiegato a “Vedomosti” che “un aumento dei dazi doganali richiede una discussione approfondita con le imprese, perché rischia di avere una serie di conseguenze negative, come un aumento dei prezzi per l’intera gamma di prodotti vinicoli, che potrebbe cambiare i consumi di prodotti alcolici spingendoli verso i superalcolici”. Inoltre, per Katyrin, la mancanza di concorrenza dei prodotti esteri potrebbe determinare una diminuzione della qualità dei vini prodotti in Russia. Il presidente sostiene infine che sarebbe necessario un aumento graduale dei dazi doganali, non superiore al 2-3%, mentre sono necessarie ulteriori misure per sostenere i produttori russi, come l’introduzione di un’aliquota zero dell’imposta sul valore aggiunto e dell’imposta sulla proprietà, in relazione agli impianti di produzione e ai terreni vitati. Nel giugno scorso l’Associazione russa dei viticoltori e dei produttori di vino aveva proposto di aumentare i dazi sul vino importato, fissando l’aliquota ad un minimo del 50%.