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Marr (Cremonini): nel I semestre ricavi oltre 1 mld, utile sale a 18,7 mln

Marr (Cremonini): nel I semestre ricavi oltre 1 mld, utile sale a 18,7 mlnMilano, 4 ago. (askanews) – Nei primi sei mesi del 2023 Marr, azienda di distribuzione di prodotti alimentari e non alla ristorazione, ha registrato ricavi per oltre un miliardo di euro, in crescita rispetto agli 874,3 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. Alla fine dei primi sei mesi del 2023 l’utile netto, che risente di maggiori oneri finanziari netti per effetto dell’aumento del costo del denaro a partire dalla seconda metà del 2022, si è attestato a 18,7 milioni di euro dai 10,5 milioni del primo semestre 2022 (+78%).

L’azienda del gruppo Cremonini conferma il miglioramento della redditività operativa con il Mol consolidato del primo semestre 2023 pari a 53,4 milioni di euro rispetto ai 35 milioni del 2022, ma ancora sotto i 56,3 milioni del 2019. L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2023 è salito a 250,1 milioni dai 270,6 milioni del 31 marzo 2023 e i 228,7 milioni della fine del primo semestre 2022. L’azienda specifica che tra il primo luglio 2022 e il 30 giugno 2023 ha investito 22,9 milioni, di cui 14,8 milioni relativi alla costruzione di una nuova filiale in Lombardia la cui attivazione è prevista nella prima metà del 2024.

Per quanto riguarda il resto dell’anno, l’andamento delle vendite ai clienti della ristorazione nel mese di luglio “è coerente con gli obiettivi di crescita per l’esercizio 2023 confermando il progressivo recupero di marginalità già evidenziatosi anche nel corso del primo semestre 2023”, spiega l’azienda. I risultati di luglio sono stati conseguiti in un contesto di consumi alimentari fuori casa che continua a beneficiare del positivo contributo del turismo straniero, in particolare nelle grandi città. Il focus ora è su attività per il recupero di redditività operativa, che si prevede, anche sulla base dell’andamento dei primi sette mesi, possano consentire di riapprossimarsi già nell’esercizio in corso ai livelli in valore assoluto di margine operativo lordo pre pandemia. Rimane inoltre forte l’attenzione al controllo dei livelli di assorbimento di capitale circolante commerciale al fine di attenuare il costo per il suo finanziamento.