Autonomia, Boccia (Pd): per ora è merce di scambio in maggioranza
Autonomia, Boccia (Pd): per ora è merce di scambio in maggioranzaRoma, 24 ago. (askanews) – “In Parlamento sul tema dell’autonomia finora c’è stata solo una sgradevole contrapposizione. E la percezione che abbiamo dall’opposizione è che l’autonomia di Calderoli non sia condivisa da Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma che sia utilizzata in maggioranza come merce di scambio per trovare una mediazione sulle riforme costituzionali. Per il momento è una vicenda interna alla destra”. Lo ha detto il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, in una intervista a IlSussidiario.net che anticipa la sua partecipazione di stasera al Meeting di Rimini per un dibattito sulle riforme costituzionali.
“Quando fu fatta la riforma del titolo V, 22 anni fa, io – ha proseguito – da docente universitario la criticai molto ed ero personalmente contrario. Questo non mi esime dalle responsabilità che è sempre giusto assumersi quando si rappresenta la storia di una forza politica. E oggi indietro non si può tornare. Ma intanto è cambiato il Paese e le nostre amministrazioni territoriali. Quello che si può fare è migliorarne l’attuazione, farlo in modo chiaro, soprattutto sui temi che poi incidono sui bilanci delle Regioni e sulla vita delle persone: trasporto pubblico locale, sanità, assistenza a bambini e anziani, organizzazione della scuola”. A giudizio dell’esponente democratico, quindi, “la priorità oggi, come era per le regioni anche nel 2019, quando su questo tema cadde anche il primo governo Conte, a regia leghista, è la definizione dei livelli essenziali di prestazione. Definiti i Lep c’è bisogno di un fondo di perequazione, che noi abbiamo stimato da 80 a 100 miliardi, perché è evidente che bisogna avvicinare le aree meno sviluppate a quelle più sviluppate, parlo anche delle aree interne e di quelle di montagna, non solo del Sud rispetto al Nord. Un terzo delle province italiane ha più anziani che popolazione attiva: è evidente che aumenterà la necessità di servizi alla persona. Questi temi non possono essere successivi all’attuazione dell’autonomia, sono prioritari”.
“L’altro tema – ha osservato ancora Boccia – è la centralità del Parlamento che nel modello Calderoli non c’è: vogliamo che le intese istituzionali che dovranno essere firmate dalle Regioni siano votate in Parlamento. E che in quella sede siano approvati anche i Lep. Se si dice no a queste proposte si vuole spaccare il Paese in due e non si ricerca il dialogo. Noi non poniamo temi di parte ma temi nell’interesse esclusivo dell’intero Paese unito”, ha concluso.