Vendemmia, produzione in calo del 14%: la Francia supera l’Italia
Vendemmia, produzione in calo del 14%: la Francia supera l’ItaliaMilano, 31 ago. (askanews) – “Sarà una vendemmia con luci e ombre. Il grande caldo di luglio e agosto comporterà una riduzione della quantità di uva da vino, mentre la qualità dipenderà dalle diverse zone del Paese”. E’ il bilancio tracciato dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervistato da Agorà Estate tra le colline del Valdobbiadene.
Giansanti si è soffermato sulle catastrofi climatiche che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, dalle grandinate alle alluvioni che hanno colpito Marche e Emilia-Romagna, “regione importante per il comparto vitivinicolo”. Un clima impazzito che alimenta anche malattie e funghi, come la Peronospora, vera emergenza nel 2023 per i vigneti italiani. Il risultato è il sorpasso, quest’anno, da parte della Francia che con 50 milioni di ettolitri prodotti sale al primo posto nella classifica Ue battendo il Bel Paese che, invece, ha perso 14 punti percentuali rispetto al 2022 fermandosi ai 43 milioni di ettolitri. Un dato che prova quanto sia importante e “non più rinviabile, per l’Italia, la definizione delle priorità, dei settori su cui puntare”. Turismo, energia e agricoltura: sono queste le punte di diamante dell’economia italiana, ha ricordato Giansanti, il quale ha sottolineato anche come i cambiamenti climatici stiano producendo un’insensata competizione tra imprenditori. In particolar mondo sul fronte delle risorse idriche. “Le previsioni di quest’anno per la risicoltura italiana sembrano positive ma assistiamo ad vera e propria guerra per l’acqua con furti tra vicini”, ha ricordato. Il problema, ancora una volta, sono la dotazione infrastrutturale e l’uso della risorsa acqua. “Al momento c’è un forte sostegno alla produzione di energia idroelettrica rispetto all’agricoltura e al turismo”, ha detto il presidente di Confagricoltura durante il dibattito sulla distribuzione dell’acqua tra settori economici da parte dei gestori delle dighe.
Giansanti ha poi ricordato la necessità di investire nelle produzioni italiane. “L’alto valore aggiunto del nostro settore dimostra la qualità e il potenziale delle imprese che la compongono ma bisogna affrontare le sfide che arrivano dai mercati internazionali e dal mercato interno che, in questa fase di incertezza, ha bisogno di garanzie. Garanzie che possono essere date con l’aumento della produzione interna”.