Il Papa (di ritorno dalla Mongolia): quando ho parlato di Grande Russia mi riferivo all’eredità culturale
Il Papa (di ritorno dalla Mongolia): quando ho parlato di Grande Russia mi riferivo all’eredità culturaleCittà del Vaticano, 4 set. (askanews) – Papa Francesco chiarisce il suo pensiero, così come espresso ai giovani russi nelle settimane scorse, sull’eredità della “Grande Russia”, spiegando che non si riferiva in alcun modo ad un concetto “imperialista”, sempre negativo e da rinnegare, ma all’antica e viva cultura che i russi hanno sviluppato nei secoli. Una spiegazione venuta nel corso della conferenza stampa sull’aereo che lo ha riportato a Roma dalla Mongolia, rispondendo ad una domanda dopo le polemiche innescate da parte ucraina.
“Io – ha detto il Pontefice – non pensavo all’imperialismo quando ho detto quello, ho parlato della cultura, e la trasmissione della cultura mai è imperiale, mai; è sempre dialogare, e parlavo di questo. È vero che ci sono degli imperialismi che vogliono imporre la loro ideologia. Mi fermo qui: quando la cultura viene distillata e trasformata in ideologia, questo è il veleno. – ha quindi aggiunto – Si usa la cultura, ma distillata in ideologia. Questo bisogna distinguere, quando è la cultura di un popolo e quando sono le ideologie che sorgono poi per qualche filosofo, qualche politico di quel popolo. E questo lo dico per tutti, anche per la Chiesa”. “L’eredità russa è molto buona, è molto bella. – ha poi aggiunto – Pensa nel campo delle lettere, nel campo della musica, fino ad arrivare a un Dostojewski che oggi ci parla di umanesimo maturo; si è fatta carico di questo umanesimo, che si è sviluppato, nell’arte e nella letteratura”.