”Linguaggi, lingue e linguacce”, viaggio nel mondo della comunicazione
”Linguaggi, lingue e linguacce”, viaggio nel mondo della comunicazioneRoma, 11 set. (askanews) – Un viaggio nel mondo della Comunicazione. Da ieri ad oggi . I grandi cambiamenti perfino rivoluzioni, con l’arrivo di internet, dei social. E allora, nell’era della Comunicazione, si comunica davvero o no?
Se ne è parlato con Walter Rodinò, l’autore del libro “Linguaggi, lingue e linguacce” edito da Albatros, insieme alla giornalista Rai conduttrice di Tg2 Marzia Roncacci nella bella Calabria, nella sede della Lega Navale sezione di Locri. Tanta partecipazione ed interesse, anche di giovani, nei confronti di un argomento complesso ma che riguarda tutti noi e la nostra vita di tutti i giorni. Adulti, genitori, nonni riescono a comunicare con i propri figli, nipoti giovani? Il web ha davvero rappresentato la svolta e quindi un grande passo in avanti della nostra società o forse no?
Walter Rodinò avvocato , giornalista pubblicista, da sempre interessato a tematiche legate al diritto della comunicazione e dell’informazione, molto impegnato in temi socio-culturali, legati ai cambiamenti generazionali degli ultimi decenni, ha provato a spiegare, con un linguaggio molto semplice ma non semplicistico, come è cambiata la nostra comunicazione e se esistono punti di incontro tra generazioni . Molti i riferimenti e i ganci con la storia, brevi, ma che riportano immediatamente il lettore in contesti, a volte anche dimenticati. La vera e propria svolta lessicale, ritiene l’autore , avviene negli anni fine Sessante e Settanta, anni dove Mike Buongiorno aveva già abbondantemente contribuito alla diffusione della lingua italiana nel nostro Paese, quindi piu italiano e meno dialetti, anni del boom economico e del boom di nascite, anni quando la FIAT con la sua 500 ha messo le ruote a tutti gli italiani che scorrazzavano su e giù per lo Stivale. Ed è proprio negli anni Settanta che si ribalta completamente il modo di intendere la comunicazione, attraverso i mass media, che ormai avevano preso possesso dell’intera popolazione, e l’arrivo timido e impacciato dei primi pc che, occupando l’intera superficie di una parete, ed è quindi in quegli anni che l’uomo inizia uno strano percorso di individualismo che, come ci fa notare Walter, oggi nell’era dei social che se da un lato accorciano le distanze dall’altro lato ci tengono lontani, come se i nostri ragazzi si stessero proiettando verso un mondo virtuale, un “Matrix”, fatto di amori virtuali, ricordi virtuali, un mondo tutto di linguaggi virtuali. e intanto il linguaggio stesso cambiava, cambiavano i costumi, le mentalità e il modo di rapportarsi con gli altri.
Poi la svolta decisiva si è avuta con Internet, con il trionfo della messaggistica virtuale, e con l’arrivo dei social network, ormai inseriti in ogni contesto e indispensabili per la socializzazione e la realizzazione del sé. Sé che mai come nella società moderna in cui viviamo ha trovato un posto principale nel nostro modo di vivere e di essere.