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##Ucraina, un anno di guerra, momenti chiave dell’invasione russa

| Redazione StudioNews |

##Ucraina, un anno di guerra, momenti chiave dell’invasione russaMilano, 17 feb. (askanews) – Decine e decine di migliaia di morti e un numero imprecisato di sfollati: la guerra in Ucraina iniziata un anno fa ha ucciso dal primo giorno oltre a costringere milioni di persone a fuggire dalle proprie case, ridotto in macerie intere città e creato timori che il confronto possa scivolare in un conflitto aperto tra Russia e Nato. Gli osservatori sono convinti che finché la Russia non farà progressi in Ucraina, il pericolo di un’escalation rimane. Mosca continuerà a creare incertezza sull’uso delle armi nucleari, sotto forma di minacce e dispiegamento di forze strategiche e convenzionali sui fianchi dell’Alleanza.
A pochi giorni dal primo anniversario dal suo inizio, ecco cosa è accaduto in questi ultimi 12 mesi di conflitto.
FEBBRAIO 2022
Nonostante ripetute smentite nei giorni precedenti, il 24 febbraio, il presidente russo Vladimir Putin lancia un’invasione dell’Ucraina da nord, est e sud. Dice che ‘l’operazione militare speciale’ mira alla ‘smilitarizzazione’ e alla ‘denazificazione’ del paese per proteggere i russi etnici, impedire l’adesione di Kiev alla NATO e mantenerla nella ‘sfera di influenza’ della Russia.
Le forze russe attaccano la periferia della capitale ucraina, Kiev, e la seconda città più grande del paese, Kharkiv, nel tentativo di rovesciare il governo del presidente Volodymyr Zelensky. Ma Kiev non cade, e dopo settimane di combattimenti la Russia arretra davanti alla feroce resistenza ucraina.
L’Occidente si schiera immediatamente dalla parte di Kiev parlando di un atto illegale di aggressione contro un paese con un governo eletto democraticamente e un presidente ebreo i cui parenti sono stati uccisi nell’Olocausto.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy registra un video fuori dal suo quartier generale per mostrare che è e resta al comando.
MARZO 2022
Secondo i dati delle Nazioni Unite questo è il mese con più civili uccisi in Ucraina.
Attaccando da sud, il 2 marzo le forze russe rivendicano il controllo su Kherson, città dell’Ucraina meridionale. Avendo come obiettivo la costa, si impadroniscono anche del resto della regione circostante e occupano gran parte della vicina regione di Zaporizhzhia, inclusa la centrale nucleare più grande d’Europa.
L’esercito russo si blocca però vicino a Kiev, e i suoi convogli, lungo le autostrade verso la capitale ucraina, diventano preda dell’artiglieria e dei droni ucraini. Mosca annuncia il ritiro delle forze da Kiev e da altre aree il 29 marzo, affermando che si concentrerà sul Donbass, dove i separatisti sostenuti dalla Russia combattono le forze ucraine dal 2014 in seguito all’annessione della Crimea, non riconosciuta dalla comunità internazionale.
APRILE 2022
Il mese inizia con un attacco missilistico russo sulla stazione ferroviaria di Kramatorsk, che uccide 52 civili e ne ferisce oltre 100.
Il ritiro russo da Kiev rivela centinaia di salme di civili in fosse comuni o lasciati per le strade della città di Bucha, con segni di torture: le immagini diffuse convincono i leader mondiali a dire che la Russia dovrebbe essere ritenuta responsabile per possibili crimini di guerra.
Intensi combattimenti per il porto strategico di Mariupol sul Mar d’Azov.
Il 13 aprile l’incrociatore missilistico Moskva, ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, viene colpito da missili ucraini e affonda il giorno successivo: un colpo grave per l’orgoglio nazionale russo.
MAGGIO 2022
È il mese della resa di Azovstal, dura sconfitta per l’opinione pubblica ucraina. Il 16 maggio la gigantesca acciaieria e ultima roccaforte ucraina rimasta a Mariupol, si consegna alle forze russe dopo un assedio di quasi tre mesi. Una vittoria per Vladimir Putin che si assicura un corridoio di terra dal confine russo alla Crimea.
Ma è anche il mese di una delle più grandi sconfitte strategiche che ha causato al Cremlino questa guerra: il 18 maggio, la Finlandia e la Svezia presentano ufficialmente le loro richieste di adesione alla NATO, contribuendo all’espansione dell’alleanza militare che dovrebbe concretizzarsi a breve.
GIUGNO 2022
Vengono forniti all’Ucraina gli HIMARS dagli Stati Uniti. Washington consegna il primo lotto di lanciarazzi, superiori a qualsiasi cosa l’Ucraina avesse precedentemente posseduto.
Le forze ucraine alzano la loro bandiera sull’Isola dei Serpenti, un frammento di terra nel Mar Nero al largo della città ucraina di Odessa, che le truppe russe avevano preso a febbraio. La Russia afferma che le sue truppe avevano completato i compiti assegnati e l’Ucraina che ha costretto i russi a ritirarsi su due motoscafi attraverso attacchi di artiglieria e missili.
LUGLIO 2022
L’ultima città sotto il controllo ucraino a Lugansk, Lysychansk cade dopo settimane di combattimenti.
Il 22 luglio, Russia e Ucraina, con la mediazione della Turchia e delle Nazioni Unite, concordano un accordo per sbloccare le forniture di grano nei porti ucraini del Mar Nero, ponendo fine allo stallo che minacciava la sicurezza alimentare globale.
Il 29 luglio, un attacco missilistico ha colpito una prigione nella città orientale di Olenivka, controllata dalla Russia, dove erano detenuti i soldati ucraini catturati a Mariupol, uccidendo almeno 53 persone.
AGOSTO 2022
L’Ucraina ha formalmente lanciato una controffensiva nella regione di Kherson.
Il 9 agosto, potenti esplosioni colpiscono una base aerea in Crimea, ovvero oltre quella che Mosca ha più volte indicato come ‘linea rossa’. Altre esplosioni hanno colpito una sottostazione elettrica e depositi di munizioni una settimana dopo.
Il 20 agosto muore Daria Dugina, figlia dell’ideologo nazionalista russo Alexander Dugin: la responsabilità dell’autobomba – con tutta probabilità destinata al padre – viene attribuita dalle autorità russe all’Ucraina.
SETTEMBRE 2022
In una rapida controffensiva, l’Ucraina riprende gran parte della regione nord-orientale di Kharkiv e l’iniziativa nella guerra, costringendo la Russia a ritirarsi da vaste aree detenute per mesi. Kiev riconquista la città di Lyman nella provincia di Donetsk.
Il 21 settembre Putin ordina la mobilitazione di 300.000 riservisti: la mossa genera malcontento popolare e fa scappare centinaia di migliaia di russi nei paesi vicini per evitare il reclutamento.
Nei territori ucraini di Donetsk, Lugansk e a Kherson e Zaporizhzhia sono stati indetti referendum dal 23 al 29 settembre prossimi per l’annessione alla Russia. Ma Kiev e l’Occidentenon liquidano il tutto come una farsa.
Il 30 settembre Putin firma i documenti per annettere le quattro regioni durante una cerimonia del Cremlino.
OTTOBRE 2022
Un camion carico di esplosivo fa saltare il ponte che collega la Crimea alla Russia, che accusa Kiev e risponde con attacchi missilistici, sulle centrali elettriche dell’Ucraina e su altre infrastrutture chiave, che continuano, con conseguenti blackout e razionamento dell’energia elettrica in tutto il Paese: è un duro colpo allo sforzo bellico di Mosca.
NOVEMBRE 2022
Sotto pressione, il 9 novembre, la Russia annuncia un ritiro dalla città di Kherson, sul lato orientale del fiume Dnipro, una vittoria significativa per l’Ucraina. Era l’unico centro regionale catturato da Mosca ed è un’umiliante ritirata per il Cremlino.
DICEMBRE 2022
Il 5 dicembre, l’esercito russo afferma che l’Ucraina ha utilizzato i droni per prendere di mira due basi per bombardieri a lungo raggio all’interno del territorio russo. Un altro attacco ha luogo poco dopo.
Primo viaggio all’estero dall’inizio della guerra per Zelensky il 21 dicembre: visita gli Stati Uniti, incontrando il presidente Joe Biden. Chiede i sistemi missilistici di difesa aerea Patriot e altre armi e parla al Congresso.
GENNAIO 2023
Il primo gennaio, a pochi istanti dall’inizio del nuovo anno, decine di soldati russi appena mobilitati vengono uccisi da un attacco missilistico ucraino sulla città di Makiivka. Il ministero della Difesa russo afferma che 89 soldati sono stati uccisi, mentre i funzionari ucraini stimano il bilancio delle vittime a centinaia.
Dopo mesi di feroci combattimenti, il 12 gennaio la Russia dichiara la cattura della città di Soledar, anche se Kiev lo riconosce solo alcuni giorni dopo. Ma paradossalmente questa vittoria scopre in maniera netta lo scontro aperto tra la compagnia di mercenari Wagner e ministero Difesa russo: la prima accusa il secondo di prendersi il merito della conquista che non ha.
Prosegue da mesi l’offensiva per impadronirsi della roccaforte ucraina di Bakhmut.
Il 14 gennaio un missile russo colpisce un condominio nella città di Dnipro: restano uccise 45 persone.
FEBBRAIO 2023
Pesanti combattimenti e rivendicazioni contrastanti continuano a circondare la città orientale di Bakhmut.
Il 9 febbraio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky conclude a Bruxelles il viaggio di due giorni che lo ha visto in precedenza a Londra e Parigi. È la seconda volta dall’inizio della guerra che Zelensky lascia l’Ucraina per incontrare capi di stato. Zelensky ha visto a Londra il primo ministro inglese Rishi Sunak e re Carlo III, prima di spostarsi a Parigi per una cena con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
All’atterraggio a Bruxelles è stato accolto dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e dal presidente del Consiglio Europeo Charles Michel. Ha parlato al Parlamento europeo, dove è stato accolto dalla presidente Roberta Metsola, poi ha partecipato al summit del Consiglio Europeo, dove erano presenti leader ed esponenti del governo di tutti gli stati membri e ha avuto un faccia a faccia con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. La richiesta reiterata per tutto il viaggio da Zelensky è per maggiori forniture di armi e caccia da combattimento.
Secondo la Nato una nuova offensiva russa è già in corso.