Appello di Von der Leyen ai 27: trovate l’accordo sul Patto sull’immigrazione
Appello di Von der Leyen ai 27: trovate l’accordo sul Patto sull’immigrazioneBruxelles, 28 set. (askanews) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha rivolto un “appello urgente” ai ministri dell’Interno dei Ventisette affinché trovino un accordo sull’ultima parte ancora controversa del Patto sull’immigrazione e l’asilo, durante la riunione del Consiglio Ue oggi a Bruxelles.
Von der Leyen ne ha parlato stamattina, durante le dichiarazioni alla stampa insieme al presidente del Ppe Manfred Weber e al primo ministro croato Andrej Plenkovic, all’apertura degli “Study Days” del Ppe a Spalato, Croazia. La parte del Patto Ue su cui i ministri cercheranno l’accorso è la proposta di regolamento sulle crisi migratorie, che prevede in determinati casi di emergenza (riconosciuti e dichiarati dalla Commissione europea) una forma di solidarietà obbligatoria, con la redistribuzione dei migranti irregolari fra gli Stati membri o, in alternativa, contributi finanziari ai paesi più esposti ai flussi migratori.”Dobbiamo far fronte alla sfida dell’immigrazione irregolare: gli ultimi eventi a Lampedusa evidenziano la necessità di aggiustare il nostro sistema di asilo immigrazione”, ha detto von der Leyen.
Finora, ha osservato la presidente della Commissione, “abbiamo fatto buoni progressi, anche grazie al Ppe e alla leadership di Manfred Weber, nell’adottare proposte che sono al cuore della proposta del Patto sull’immigrazione e l’asilo”. Ma ora, ha sottolineato, “faccio un appello urgente agli Stati membri affinché trovino un accordo sulla proposta di regolamento delle crisi (migratorie, ndr), durante la riunione del consiglio Affari interni di oggi. Ora dobbiamo finire il lavoro, dobbiamo assicurare un’appropriata attuazione del Patto sull’immigrazione e l’asilo. Nell’Unione europea – ha insistito – abbiamo bisogno di queste regole comuni”.
“I nostri cittadini – ha ricordato infine von der Leyen – si aspettano, giustamente, che sia l’Europa a decidere chi entra da noi e in quale circostanze, e non i trafficanti di esseri umani. Il crimine organizzato e i trafficanti devono essere combattuti”, ha concluso.