Il Papa: è molto difficile la redenzione per i corrotti
Il Papa: è molto difficile la redenzione per i corrottiMilano, 1 ott. (askanews) – Se “per il peccatore c’è sempre speranza di redenzione, per il corrotto, invece, è molto più difficile. Infatti i suoi falsi ‘sì’, le sue parvenze eleganti ma ipocrite e le sue finzioni diventate abitudini sono come uno spesso ‘muro di gomma’, dietro al quale si ripara dai richiami della coscienza. E questi ipocriti fanno tanto male”. Così Papa Francesco, affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, si è rivolto ai fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro per la recita dell’Angelus. “Siamo tutti peccatori, ma non corrotti”, è il messaggio lanciato dal Pontefice. Il Santo Padre si è soffermato sul passaggio del Vangelo che parla dei due figli incaricati dal padre di andare a lavorare nella vigna: “Il primo risponde subito ‘sì’, ma poi non ci va. Il secondo, invece, al momento si rifiuta, ma poi ci ripensa e ci va”. Il primo figlio, quello che dice ‘sì’, ma poi non va, “non vuole fare la volontà del padre, ma non vuole nemmeno mettersi a discuterne e parlarci. Così si nasconde dietro a un ‘sì’, dietro a un finto assenso, che nasconde la sua pigrizia e per il momento gli salva la faccia. Se la cava senza conflitti, però raggira e delude suo padre, mancandogli di rispetto in un modo peggiore di quanto non avrebbe fatto con uno schietto ‘no’. Il problema di un uomo che si comporta così è che non è solo un peccatore, ma un corrotto, perché mente senza problemi per coprire e camuffare la sua disubbidienza, senza accettare alcun dialogo o confronto onesto”.
Diverso il caso del secondo figlio, quello che dice ‘no’ ma poi va a lavorare nella vigna: “E’ invece sincero. Non è perfetto, ma sincero. Certo, ci sarebbe piaciuto vederlo dire subito ‘sì’. Non è così ma, per lo meno, manifesta in modo schietto e in un certo senso coraggioso la sua riluttanza. Si assume, cioè, la responsabilità del suo comportamento e agisce alla luce del sole. Poi, con questa onestà di fondo, finisce col mettersi in discussione, arrivando a capire di avere sbagliato e tornando sui suoi passi. È, potremmo dire, un peccatore, ma non un corrotto”.