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Esce l’”Abbecedario per vignaioli e aspiranti tali” a cura di Fivi

Esce l’”Abbecedario per vignaioli e aspiranti tali” a cura di Fivi

Milano, 2 ott. (askanews) – Esce l’”Abbecedario per vignaioli e aspiranti tali” con i testi di Davide Longo e le illustrazioni di Guido Scarabottolo, “dedicato a chi è appassionato di vino e ama le cose fatte con passione e cura artigianale e che vi farà scoprire lo spirito che anima i vignaioli indipendenti”. Questa “breve storia che ogni bambino può leggere a un vignaiolo indipendente e viceversa” è infatti a cura della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi), e sarà presentata a Milano il 25 ottobre in occasione della giornata “Essere Vignaioli-Storie di vigne e di vini” che si terrà in novanta “Punti di affezione Fivi”, ristoranti, enoteche e wine bar sparsi per l’Italia.

Volume di 96 pagine edito da Corraini Edizioni, l’abbecedario è un divertente racconto su cosa ispira chi vuole diventare vignaiolo, guidando il lettore alla scoperta di questo antichissimo mestiere attraverso la storia del piccolo Fivi, nato al suono di un tappo di bottiglia che salta, cresciuto facendo costruzioni di grappoli d’uva e pronunciando ‘magnum’ come prima parola. L’obiettivo del libro è comunicare al lettore non solo l’amore e la passione per il vino, ma anche il desiderio di custodire, proteggere e promuovere il territorio a cui il vignaiolo appartiene. “Del vino si parla, si discute, si progetta, si vota, si commercia, si degusta, a volte si pontifica – spiega Longo – ma raramente, almeno prima di berlo, si ride: io ho provato a farlo, insieme a chi legge”. “I disegni che, più o meno da vicino, accompagnano questa storia, sono digitali, in due sensi: il primo è che sono composti e colorati con il computer, come si usa ora; il secondo è che (tranne le bottiglie che erano già state disegnate a pennello) sono tracciati con le dita, come si è fatto dall’alba dell’umanità” afferma Scarabottolo, aggiungendo che “mi è sembrato che questo modo, in equilibrio tra arcaico e contemporaneo, facesse in qualche misura eco al lavoro dei vignaioli”.