Marelli, Bonaccini: bene sospensione chiusura sito di Crevalcore
Marelli, Bonaccini: bene sospensione chiusura sito di CrevalcoreBologna, 3 ott. (askanews) – “Oggi si apre un nuovo cantiere, con la serietà di tutti i soggetti in campo, per trovare una soluzione per i 229 lavoratori coinvolti e il futuro dello stabilimento Magneti Marelli di Crevalcore, sapendo che occupazione e sito produttivo vanno salvaguardati”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, commentando la sospensione della procedura di cessazione attività e dei licenziamenti annunciata dall’azienda: “E’ un primo risultato concreto che si deve all’azione congiunta della Regione insieme ai lavoratori, le organizzazioni sindacali e gli enti locali”.
“Siamo pronti a discutere con responsabilità insieme al Governo, al territorio e alle parti sociali senza escludere alcuna ipotesi di lavoro – ha aggiunto Bonaccini assieme all’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla -, a partire dalla possibilità di convincere Marelli a tornare sui propri passi e investire seriamente su Crevalcore, sulla base di un piano industriale condiviso. Il ministro Urso ha proposto di far diventare questa discussione un modello per accompagnare la transizione del settore dell’automotive, ma diciamo con forza al ministro che un tale modello non può in alcun modo prevedere una cessata attività”. Oggi a Roma, al tavolo di crisi erano presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la sottosegretaria Fausta Bergamotto, rappresentanti di Invitalia, la Regione Emilia-Romagna con l’assessore Colla, la Città Metropolitana di Bologna, organizzazioni sindacali nazionali e regionali emiliano-romagnole e vertici della proprietà. La Marelli durante l’incontro si è detta disposta a “sospendere” a tempo indefinito la procedura di cessazione e licenziamento dei 229 lavoratori, in attesa di trovare una soluzione per il sito di Crevalcore a un tavolo congiunto con Governo, Regione Emilia-Romagna e parti sociali.
“Se si apre un confronto per trovare una soluzione per tutti i lavoratori e per il futuro di un pezzo importante della filiera italiana dell’automotive, si fa un primo passo in avanti. Ma la nostra opzione irrinunciabile resta quella di togliere dal tavolo la cessazione di attività – hanno aggiunto Bonaccini e Colla – perché illogica e irresponsabile. Sul resto, siamo pronti a fare la nostra parte insieme al Governo, a Invitalia e agli altri Enti locali per accompagnare un progetto serio di reindustrializzazione che dia certezza di un futuro produttivo e occupazionale allo stabilimento di Crevalcore”. La crisi arriva a cinque anni dal passaggio da Stellantis alla giapponese Calsonic Kansei, controllata dal fondo americano Kkr, avvenuto nel 2018. Il sito è oggi impegnato nella produzione di collettori di aspirazione aria e di pressofusi di alluminio, entrambi componenti essenziali per i motori termici.
L’8 novembre è fissata una nuova riunione al ministero, sull’ipotesi di reindustrializzazione del sito Marelli di Crevalcore.