Mestre, il testimone che ha salvato due bambini: la gente riprendeva coi cellulari, non mi ha aiutato
Mestre, il testimone che ha salvato due bambini: la gente riprendeva coi cellulari, non mi ha aiutatoVenezia, 5 ott. (askanews) – Ieri ha cercato nell’ospedale di Mestre i due bambini salvati l’altra sera sotto il cavalcavia, vicino all’autobus dell’incidente. Avendo saputo che sono ricoverati a Treviso, si recherà oggi pomeriggio all’ospedale cittadino per “cercare di salutarli”. Così Bujar Bucai, kosovaro, in Italia da 25 anni, con bar vicino alla stazione di Mestre. “Io ho 4 figli e considero questi due piccoli come fossero miei. Li considero come figli adottivi” afferma. L’altra sera, appena è precipitato il bus, il barista ha saltato due muri di recinzione, ha attraversato i binari della stazione ferroviaria e si è “buttato”, come dice, nei primi soccorsi. “Non appena ho messo in salvo i due bimbi – ha raccontato ad ‘Antenna Tre’ – ho raccolto un estintore che dal cavalcavia ha lanciato una persona (l’autista del pullman che seguiva quello guidato da Alberto Rizzotto, l’unico italiano deceduto, ndr) e ha cercato di spegnere le prime fiamme. Ho chiesto aiuto a quanti, fermandosi in coda, riprendevano la tragica scena con i cellulari. Ma nessuno è venuto ad aiutarmi”. Davanti al bar del kosovaro si trovava un immigrato del Bangladesh, con una bambina in braccio. “Anche lui è corso verso il luogo dell’incidente, ma con quella piccola non è riuscito a saltare il muro. Invece sul posto – ricorda Bucai – ho trovato altri due immigrati che si adoperavo per tirare in salvo delle persone”.