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Alleanza Coop: cachi e kiwi acerbi sul mercato, Masaf intervenga

Alleanza Coop: cachi e kiwi acerbi sul mercato, Masaf intervengaRoma, 5 ott. (askanews) – Frutta autunnale come kiwi e cachi raccolti acerbi e messi in commercio senza aver ancora raggiunto un idoneo grado Brix. Una pratica che sta contribuendo ad aggravare ulteriormente “la situazione di drammatico crollo dei consumi di frutta e verdura, che registrano contrazioni a doppia cifra in ogni parte d’Italia”. L’allarme viene da Alleanza Cooperative Agroalimentari, che ha inviato una lettera al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare per evidenziare l’intensificarsi di episodi di raccolta di prodotti ortofrutticoli che non hanno raggiunto un grado di maturazione e sviluppo sufficiente.

L’organizzazione di rappresentanza delle cooperative chiede quindi che il Masaf e gli enti competenti intervengano subito “in materia di controlli di conformità, affinché assumano le più opportune iniziative per prevenire indebite penalizzazioni a carico dell’intera produzione nazionale”. “La situazione a cui si assiste da giorni nei principali bacini regionali di produzione – spiega Davide Vernocchi, coordinatore settore ortofrutticolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari – sta pregiudicando il regolare svolgimento della campagna di commercializzazione del kiwi a livello nazionale e rischia soprattutto di sconfinare in fenomeni speculativi di immissione nel mercato a inizio stagione di prodotti di scarsa qualità”.

“È di tutta evidenza invece – sottolinea Vernocchi – quanto sia alto l’interesse della filiera ad ambire ad una giusta remunerazione delle imprese agricole, che non può prescindere da una stabilizzazione dei consumi”. Per questo è necessario “mantenere l’alto livello e la reputazione qualitativa in particolare di una produzione come quella del kiwi, un punto di forza del Made in Italy ortofrutticolo sui mercati europei ed extra-europei, attraverso la regolare immissione sul mercato di un prodotto adeguato in termini di maturazione, nel pieno rispetto delle specifiche disposizioni comunitarie relative alla qualità”.