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Guerra in Israele, Borrell (Ue): rispettare la legge umanitaria internazionale, proteggere tutti i civili

| Redazione StudioNews |

Guerra in Israele, Borrell (Ue): rispettare la legge umanitaria internazionale, proteggere tutti i civiliBruxelles, 10 ott. (askanews) – “Quanto accaduto da sabato scorso segna una terribile crisi per il Medio Oriente e per il Golfo: sono momenti tragici nella storia del Medio Oriente, è scioccante la sofferenza che questo attacco lanciato da Hamas ha causato e continua a causare a civili innocenti, e per l’impatto che questo avrà sulla possibilità per i due popoli e vivere fianco a fianco in pace e sicurezza”. Lo ha affermato l’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue, Josep Borrell, durante la conferenza stampa al termine del 27esimo incontro ministeriale congiunto dell’Ue e del Consiglio di cooperazione dei Paesi del Golfo, questo pomeriggio a Muscat, in Oman.

“Da sabato scorso – ha riferito Borrell – ho chiesto all’Autorità palestinese di contribuire all’immediata cessazione dell’ostilità e di promuovere l’interesse del popolo palestinese e le aspirazioni di tutta la regione alla sicurezza e alla stabilità. Ho anche parlato con il ministro degli Esteri israeliano per esprimere la solidarietà dell’Unione europea di fronte a questi terribili attacchi terroristici, per condannare con forza la violenza e il terrore e richiamare il bisogno di rispettare il diritto umanitario internazionale per impedire ulteriori perdite di vite di civili”. Inoltre, ha continuato Borrell, “ho parlato con altri partner nel Golfo: oggi la priorità è cessare la violenza e impedire ulteriori escalation regionali. E’ della più grande importanza il rilascio degli ostaggi, così come la protezione dei civili da parte di tutte le parti in causa e in ogni momento”. L’Alto Rappresentante ha quindi letto i punti 21 e 22 della dichiarazione congiunta dell’incontro ministeriale Ue-Paesi del Golfo: “Il Consiglio congiunto ha espresso profonda preoccupazione per i gravi sviluppi in Israele e a Gaza e ha condannato tutti gli attacchi contro i civili. Ha chiesto la protezione dei civili, ricordando alle parti i loro obblighi ai sensi dei principi universali del diritto internazionale umanitario. Ha inoltre chiesto moderazione, il rilascio degli ostaggi e l’accesso al cibo, all’acqua e ai medicinali” per la popolazione civile “conformemente al diritto internazionale umanitario, sottolineando l’urgente necessità di una soluzione politica alla crisi per evitare il ripetersi di questo circolo vizioso di violenza”. Il Consiglio congiunto, ha continuato Borrell, “ha chiesto la fine di tutti gli atti di violenza e di ogni misura unilaterale e ha sostenuto gli sforzi dell’Arabia Saudita, dell’Unione europea e della Lega degli Stati arabi volti a rilanciare il processo di pace in Medio Oriente, in cooperazione con l’Egitto e la Giordania, per contribuire a porre fine alla violenza e iniziare il cammino verso la pace e la sicurezza”. E “l’Ue e i ministri del Consiglio di cooperazione del Golfo hanno ribadito il loro impegno a favore della soluzione a due Stati, che convivano in sicurezza fianco a fianco, sulla base delle linee del 1967, in conformità con l’Iniziativa di pace araba e tutte le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, il mantenimento dello status quo storico e religioso dei luoghi santi di Gerusalemme e una soluzione giusta ed equa per i rifugiati”.E stata anche sottolineata, ha rilevato ancora Borrell, “l’importanza di un sostegno finanziario costante all’Unrwa, all’Autorità palestinese, e alle esigenze umanitarie e di sviluppo nei territori palestinesi occupati”. La soluzione dei due Stati, ha aggiunto l’Alto Rappresentante, “è l’unica soluzione, non ne conosciamo nessun’altra”. Borrell è passato quindi a parlare della riunione straordinaria del Consiglio Esteri dell’Ue, dedicata proprio alle vicende in corso in Israele e Palestina: “Sarà – ha detto – un Consiglio informativo non formale, i ministri discuteranno politicamente e scambieranno le loro opinioni sulla situazione. Molti ministri sono qui in Oman e altri ci raggiungeranno in videoconferenza per analizzare la situazione dopo gli eventi di sabato”.

Secondo l’Alto Rappresentante, i ministri dell’Ue si ritroveranno d’accordo sui contenuti del comunicato del congiunto Ue-Paesi del Golfo, e in particolare, ha sintetizzato, sul fatto che “se condanniamo tutti gli attacchi ai civili significa tutti”, e poi “sull’appello per la protezione dei civili, e sul richiamo all’obbligo di rispettare i principi universali del diritto umanitario internazionale”. Questo, ha precisato Borrell, “significa che, se sul terreno Israele ha il diritto di difendersi, certamente questo deve essere fatto in accordo con i principi del diritto internazionale umanitario”. Inoltre, ha proseguito l’Alto Rappresentante, c’è “l’appello per il rilascio degli ostaggi e per l’accesso a cibo, acqua e medicine, come prevede appunto il diritto internazionale umanitario. Facciamo appello per una soluzione politica che possa evitare ancora una volta il ciclo di violenza, e certo – ha sottolineato – rifiutiamo gli atti terroristici che hanno creato tanto dolore e certamente, nella nostra comprensione, non hanno aiutato e sostenuto la causa palestinese”. “Credo – ha ribadito Borrell – che la discussione dei ministri dell’Ue seguirà queste linee. E che l’accordo che siamo riusciti a raggiungere con i colleghi e amici del Consiglio di Cooperazione del Golfo potrebbe essere un buon modello per la discussione di questo pomeriggio”. Rispondendo ai giornalisti, l’Alto Rappresentante ha poi rivelato che durante la riunione con i Paesi del Golfo “abbiamo smentito false informazioni, per esempio sul fatto che la Germania avrebbe intenzione di cancellare il sostegno per l’Autorità palestinese. Il ministro tedesco ha chiaramente affermato che non è assolutamente così e che la Germania continuerà a fornire sostegno, certo guardando gli ultimi sviluppi nel medio e lungo termine, ma senza sospensione”. Infine, Borrell ha fatto riferimento alla vicenda del falso annuncio di ieri del suo collega Oliver Varhelyi, poi sconfessato dalla stessa Commissione, sulla sospensione degli aiuti allo sviluppo in Palestina. “Uno dei punti della nostra risoluzione è sottolineare l’importanza di continuare gli aiuti allo sviluppo nei territori palestinesi occupati nella West Bank sostenendo l’Autorità palestinese. Da questo punto di vista, come sapete perché è stato chiarito, non ci sarà sospensione dei pagamenti dovuti dei fondi alla Palestina da parte della Commissione europea”, ha concluso.