Vino, il 23 ottobre Alba ricorda Renato Ratti, l’innovatore del Barolo
Vino, il 23 ottobre Alba ricorda Renato Ratti, l’innovatore del BaroloMilano, 21 ott. (askanews) – In occasione dei 60 anni dall’approvazione della legge istitutiva delle Doc e Docg, la Città di Alba (Cuneo) ricorda Renato Ratti, “promotore vinicolo, uno dei primi a concepire il vino in termini moderni, su misura di un consumatore nuovo, e a puntare sulla qualità, la delicatezza e l’equilibrio del prodotto”. Lo ha comunicato lo stesso Comune piemontese, spiegando che lunedì 23 ottobre alle 21, al Teatro sociale “G. Busca”, si parlerà della sua vita e della sua attività in campo vitivinicolo e verrà proiettato in prima visione il video del progetto “Per Aspera ad Astra”, realizzato in collaborazione con Fondazione Radici e grazie al sostegno della Fondazione Crc.
“Ricordiamo uno dei grandi personaggi del mondo del vino, una persona di intuito straordinario che ha contributo a cambiare per sempre la storia del nostro territorio” ha affermato l’assessore comunale al Turismo, Emanuele Bolla, sottolineando che “siamo molto orgogliosi di poterlo fare con parenti ed amici, in una serata che si preannuncia emozionante e ricca di passione”. Nato a Villafalletto nel 1934, Ratti ottiene il diploma di Enotecnico alla scuola Enologica di Alba nel 1953 e inizia a lavorare prima alla Contratto di Canelli e poi alla Cinzano di Santa Vittoria. Nel luglio del 1955 parte per il Brasile inviato dalla Cinzano, investendo i suoi guadagni in vigne di Langa per produrre vini. Nel 1965 rientra in Italia, interrompe la collaborazione con la Cinzano e si stabilisce all’Abbazia dell’Annunziata di La Morra iniziando la sua attività di produttore vinicolo nella zona di Mercenasco. Nel 1971 l’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba, che lo aveva avuto tra i fondatori, pubblica il suo primo libro “Della vigna e del vino dell’Albese”, che rimane ancora oggi la più interessante, completa e documentata ricerca vinicola della zona, dalla quale non si può prescindere se si vuole conoscere la storia della nostra enologia. A questo, seguiranno altri volumi, “Civiltà sul vino” (1973), “Il manuale del saggio bevitore” (1974), “Guida dei vini del Piemonte” (1977), “Come degustare i vini” (1981), “Conoscere i vini d’Italia” (1985). Inoltre Ratti disegnò per il Barolo la prima mappa dei grandi cru di Langa. Morì a La Morra nel 1988.
Gli organizzatori dell’incontro, ricordano che Renato Ratti fu “uno dei primi a concepire il vino in termini moderni e su misura di un consumatore nuovo, a puntare sulla qualità, la delicatezza e l’equilibrio del prodotto”. Fu inoltre tra i fondatori della rassegna “La fiera del vino di Pasqua” (ora “Vinum”), nonché direttore del Consorzio del Barolo e del Barbaresco e del Consorzio dell’Asti. “Uomo di grande cultura e di notevole capacità manageriali – concludono i promotori della serata – seppe adoperarsi efficacemente per la costituzione delle Doc e delle Docg dei vini albesi”. Photo credits Fondazione Radici